Attività Carabinieri
Il Giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, accogliendo pienamente le risultanze investigative, emerse nell’ambito di una articolata attività di indagine, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Mondragone (CE), ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della cittadina nigeriana EDOKPOLO Celina, cl. 1964.
La donna, arrestata ieri mattina, è ritenuta essere dedita alla tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione sul litorale Domitio, in provincia di Caserta.
La stessa è direttamente collegata ai suoi connazionali già arrestati, per i medesimi reati, lo scorso 27 Luglio.
EDOKPOLO Celina è stata identificata quale “madame” o “mama” ossia la maitresse dell’organizzazione.
La stessa, infatti, si occupava in prima persona del quotidiano controllo dell’attività di meretricio svolta dalle ragazze nigeriane.
Le indagini hanno altresì consentito di acclarare come una delle giovani donne, giunta in Italia con la falsa promessa di contrarre matrimonio con un altro indagato, sia stata avviata alla prostituzione e controllata a vista dagli altri appartenenti al sodalizio criminale.
In particolare la vittima era tenuta, oltre al pagamento di un riscatto di 25.000,00 euro per il trasferimento in Italia, a versare 300 euro mensili per l’alloggio ed il vitto.
Inoltre è stato accertato anche che una delle vittime, obbligata a sottostare alle angherie degli indagati, veniva rimproverata per il suo scarso impegno nell’attirare i clienti e, pertanto, obbligata per i suoi scarsi guadagni, a sottostare a punizioni quali la sottrazione del telefono cellulare per contattare i propri familiari, l’obbligo di riordinare tutti gli alloggi del gruppo e, in estrema ratio, minacciata di essere collocata in una ‘connection-house’, ossia una casa di prostituzione, senza poterne più uscire.
Una costante e massiccia attività di controllo nell’ambito del settore dell’agricoltura – con un notevole impiego di uomini e mezzi – è in atto in tutto il territorio provinciale da parte dei Carabinieri e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caserta, a contrasto dell’illecita occupazione di manodopera nello specifico settore.
I militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Caserta, (NIL) unitamente a militari del Comando Provinciale e funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL), secondo precise disposizioni impartite dal Comando Generale dell’Arma, dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e dalla Prefettura di Caserta, stanno attuando mirati servizi che ad oggi hanno portato ad individuare ben 134 lavoratori “in nero”, su 203 controllati.
I servizi, particolarmente delicati e impegnativi, prevedono un’accurata fase di localizzazione del sito d’impiego dei lavoratori, nonché una manovra di aggiramento da parte dei militari per sfuggire al controllo delle vedette, che sin dalle prime luci dell’alba sono disposte lungo le strade di campagna “a tutela” dei datori di lavoro.
Un’auto sospetta è subito segnalata telefonicamente allo scopo di attuare le manovre preventive.
Tutto questo – però – non è servito – a inizio settimana – a Villa Literno, S. Maria Capua Vetere e Grazzanise, dove nel corso tre blitz, sono stati sorpresi 45 lavoratori (bulgari, ucraini, tunisini e albanesi) di cui ben 37 in nero, compresi 12 clandestini.
I datori di lavoro oltre alle sanzioni per “lavoro nero” sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria per violazione alle norme a tutela dell’immigrazione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, atteso che nessuno dei lavoratori era stato sottoposto a visita medica preventiva, come previsto dalla norma.
Ad oggi il Gruppo di lavoro ha provveduto ad effettuare 41 controlli sanzionando i datori di lavoro irregolari con oltre 300.000,00 euro.
Ben 26, invece, i soggetti denunciati per violazione al Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.