“A ’mpepata ‘e cozze” che piaceva al re Nasone

“A ‘mpepata ‘e cozze”, come viene chiamata a Napoli l'impepata di cozze, è uno dei piatti della cucina italiana più semplici da preparare ma allo stesso tempo uno dei più gustosi e graditi, grazie anche alla sua versatilità: può essere, infatti, servito sia come antipasto che come secondo di pesce. Ma come si prepara? La preparazione è molto semplice, perché si avvale di quegli ingredienti che si trovano in ogni cucina ovvero uno spicchio d’aglio, prezzemolo tritato, una spolverata di pepe nero volti ad insaporire le cozze durante la cottura. Stupisce che un piatto così umile possa in passato aver deliziato il nobile palato di Ferdinando I di Borbone, il quale, si vocifera, che fosse ghiottissimo di pesce e frutti di mare, ma in particolare di cozze spesso approntate con una ricetta di sua invenzione, “cozzeche dint’ ‘a connola”. Ammonito dal frate domenicano Gregorio Maria Rocco che gli suggeriva di non peccare eccessivamente di gola almeno durante la settimana santa, re Nasone astutamente ordinò ai suoi cuochi di preparargli quei frutti, che lui stesso soleva pescare nel mare sotto Posillipo, in una maniera meno sontuosa. Gli servirono, dunque, in tavola una zuppa di cozze con pomodoro e salsa forte di peperoni. Questa semplice ricetta ben presto uscì dalle cucine reali e si diffuse in tutta la città e da quel giorno non vi fu più, dapprima fra la borghesia e poi tra tutto il popolo, chi seguendo l’esempio del re si facesse mancare quella gustosa zuppa.

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