La modernità di Shakespeare al teatro Bellini di Napoli

Dal tre al ventisei ottobre il Teatro Bellini di Napoli propone la speciale rassegna “Glob(e)al Shakespeare”, un progetto di Daniele Russo che mette in scena sei opere del grande drammaturgo inglese, da “Otello” a “Giulio Cesare”, passando per “La commedia degli errori” e a “Le allegre comari di Windsor”, arrivando infine al “Tito” e al “Racconto d’inverno”. Per l’occasione, il teatro napoletano si è “trasformato” nel Globe Theatre di Londra: la platea è stata sostituita dal palcoscenico, riducendo così la distanza effettiva tra il pubblico e gli attori, abbattendo le barriere temporali e sceniche e contribuendo ad una pressoché totale immersione degli spettatori nel teatro elisabettiano.  Il progetto mira a mettere in scena l’incredibile modernità e attualità che si può ricavare dalle opere di Shakespeare, che sono un vero e proprio patrimonio per la cultura occidentale. Così dal Giulio Cesare è possibile ragionare sui drammi del secolo scorso, sul rapporto tra il tiranno e il popolo, sulle disastrose conseguenze che hanno portato sull’umanità le dittature del Novecento. Dall’Otello è possibile riflettere sulla condizione femminile del nostro periodo,sempre più sporco del sangue delle numerose violenze sulle donne. Infine anche dalla Commedia degli errori si può ridere e sdrammatizzare sulla linea sottile dei sentimenti umani e del gioco degli scambi di evidente natura plautina. Dunque il teatro di Shakespeare, a distanza di secoli, di avvenimenti e di vicende umane che si sono alternate sul palcoscenico della storia dell’uomo, resta ancor fortemente attuale e capace di insegnare qualcosa, di essere portatore di un messaggio capace di essere utile anche in tempi moderni.

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