Cena ecumenica
L’Italia è un Paese ricco di accademie, molte delle quali vantano secoli di storia, come l’Accademia dei Licei, fondata a Roma nel 1603, ritenuta la più antica accademia scientifica del mondo, e l’Accademia delle Arti e del Disegno, fondata a Firenze nel 1563, ritenuta a sua volta la più antica accademia di belle arti del mondo. Sono più di trenta quelle accreditate presso il MIBAC e, bisogna dirlo, non evocano profumi di sorta. Ce n’è una, invece, che evoca gli odori a tutti cari, quelli del buon cibo e della buona tavola. Parliamo dell’Accademia Italiana della Cucina, fondata da Orio Vergani nel 1954 e oggi Istituzione culturale della Repubblica Italiana, l’unica accademia che non è verticale ma orizzontale, organizzata a rete, quella delle delegazioni territoriali. Attualmente questa Accademia conta in Italia 219 Delegazioni e all'estero 67 Delegazioni e 11 Legazioni. Le Delegazioni italiane rappresentano generalmente una provincia, ma in qualche caso, in funzione dell'ampiezza del territorio e delle diversità di tradizioni eno-gastronomiche, di Delegazioni ce ne possono essere più di una nella stessa provincia.
Dal 31 maggio 2017 anche la provincia di Caserta ha la sua Delegazione dell’Accademia Italiana della Cucina. È stata costituita dal prof. Antonio Malorni, noto scienziato casertano, che si è circondato di un team di 12 Accademiche e Accademici, tutti di grande spessore professionale e culturale nonché appassionati di eno-gastronomia. La prof. Stefania Modestino è la vice-delegata; il dott. Pietro De Pascale il consultore tesoriere; la prof. Paola Piombino il consultore segretario; la dott. Antonella Basilone e l’ing. Edoardo Filippone i consultori. Accademici della Delegazione sono: il prof. Vincenzo De Rosa, don Nicola Lombardi, il laureando in architettura Stefano Malorni, la prof. Teresa Maiello, la dott. Marica Mastropietro, il prof. Raffaele Sacchi e la dott. Maria Lia Vella.
La Delegazione di Caserta si è già riunita tre volte. La prima, presso il Ristorante Le Colonne di Caserta, lo scorso 31 maggio, con la cena conviviale della consegna della campana, momento della costituzione ufficiale della Delegazione alla presenza del Presidente Paolo Petroni e di molti dei delegati della Campania. La seconda, presso il Ristorante PAM 1870 di Caiazzo, il 12 luglio 2017, per la cena conviviale dedicata al 53° anniversario della nascita del marchio DOC per i vini. La terza, presso il Ristorante Il Cortile di Caserta, il 5 ottobre 2017, per la cena conviviale dell’inizio dell’Autunno.
Ora la Delegazione si riunirà per la quarta volta il 19 ottobre 2017 presso il ristorante dell’Agriturismo Le Campestre per celebrare la cena ecumenica. Questa cena si chiama ecumenica perché tutte le Delegazioni in Italia e nel mondo la celebrano nella stessa giornata, dando luogo ad una unica grande mensa virtuale in cui dibattere su un tema che viene fissato anno per anno. Quest’anno il tema della cena ecumenica è: "I formaggi nella cucina della tradizione regionale". La Delegazione di Caserta non poteva organizzarla se non a Castel di Sasso, dove la famiglia Lombardi, proprietaria de Le Campestre, ha resuscitato un formaggio, noto già ai tempi degli antichi Romani, chiamato, appunto, conciato romano, unico presidio Slow Food della provincia di Caserta nonché incluso nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali della Campania. Proprio per la produzione di questo formaggio Manuel Lombardi è stato insignito dall’Accademia Italiana della Cucina lo scorso anno del 28° Premio “Dino Villani”.
La cena ecumenica, organizzata nello stesso giorno nel proprio territorio da tutte le Delegazioni, celebra ecumenicamente il tema dell'anno, oggetto non solo del menu di questo incontro conviviale, ma anche degli interventi e dei contributi di oratori invitati, studiosi dell'argomento, in modo da rappresentare un vivace momento di arricchimento culturale. Presso Le Campestre di Castel di Sasso sono stati invitati i due più importanti studiosi campani del latte e dei formaggi, noti a livello internazionale. Si tratta dei professori Francesco Addeo e Lina Chianese, entrambi provenienti dall’ex Facoltà di Agraria di Portici dell’Università di Napoli Federico II. E già! Ex perché le tante riforme, spesso inutili, che hanno attraversato il mondo dell’università hanno cancellato le Facoltà sostituendole con i Dipartimenti, già preesistenti.
Alla cena ecumenica della Delegazione di Caserta partecipano, oltre agli Accademici e ai relatori invitati, anche altri cultori della civiltà della tavola affinché il tema dibattuto, il menu, le idee, i progetti e gli obiettivi ispiratori dell'attività dell'Accademia possano avere il dovuto risalto e possano essere divulgati, applicati, sostenuti anche al di fuori dell'Accademia stessa, presso un pubblico più vasto.
Il menù della serata, proposto per la serata dallo stesso Manuel Lombardi, è il seguente: Antipasto Le Campestre; Scialatielli di grano nostrum, cavolfiore, salvia e pecorino “Conciato Romano”; Dadolata di maiale di razza casertana con patate e crema di mela Annurca al vino Casavecchia; Assaggio di Conciato Romano abbinato alla mela annurca cotta al forno e caramellata con l’Asprinio d’Aversa; Dolce della casa. Sarà servito del vino Casavecchia, annata 2015, per allietare la serata, che si concluderà, come di prassi, con la compilazione da parte dei soli Accademici della scheda di valutazione del ristorante per il suo inserimento, o aggiornamento, nella “Guida dei ristoranti dell’Accademia Italiana della Cucina” (https://www.accademiaitalianadellacucina.it/it/lista-ristoranti).