Diabete e cuore, un convegno all’Ospedale di Caserta
“La persona con diabete mellito è ad alto rischio cardiovascolare, circa 30-40% di più rispetto alla popolazione non diabetica, e le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte del paziente con diabete”. A dirlo è il dottor Mario Parillo, responsabile scientifico del convegno su “Diabete e cuore”, l’evento formativo organizzato per oggi sabato 28 ottobre dall’Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano” presso l’aula magna, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici, della Sid – Società italiana di diabetologia e della sezione campana dell’Adi – Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica.
L’incontro, rivolto a medici specialisti, biologi, farmacisti e dietisti, avrà inizio alle ore 8,45 con i saluti del direttore generale del nosocomio casertano Mario Nicola Vittorio Ferrante, cui seguiranno quelli del consigliere del Presidente della Regione Campania nel settore Sanità Enrico Coscioni e del presidente dell’Ordine dei Medici di Caserta Erminia Bottiglieri. I lavori del convegno proseguiranno fino alle ore 17 con gli interventi di vari esperti del settore.
“I meccanismi alla base del danno cardiovascolare – specifica il dottor Mario Parillo, che è responsabile dell’Unità operativa di Geriatria, Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’Azienda Ospedaliera di Caserta – non dipendono solo dall’iperglicemia. Infatti, nonostante ci sia una correlazione tra livelli di emoglobina glicosilata e patologia cardiovascolare, i trial d’intervento sulla riduzione della glicemia non hanno evidenziato benefici sulla malattia cardiovascolare, pur avendo mostrato ottimi risultati sulle complicanze microangiopatiche. Questo perché il rischio cardiovascolare è legato non solo alla iperglicemia ma anche ad altri fattori, quali lo stress ossidativo e l’infiammazione, l’insulinoresistenza e l’iperinsulinemia, l’iperlipidemia e l’ipoglicemia. Queste considerazioni hanno anche in parte modificato le aspettative dei farmaci ipoglicemizzanti che, oltre ad abbassare la glicemia, dovrebbero ridurre la mortalità cardiovascolare o per lo meno essere neutri. I nuovi farmaci ipoglicemizzanti vengono quindi valutati in trial clinici per studiare l’effetto sugli eventi cardiovascolari indipendentemente dall’attività ipoglicemizzante. Durante il convegno verranno analizzati gli ultimi studi su diabete, ipoglicemizzanti ed eventi cardiovascolari al fine di implementare una strategia multifattoriale per la prevenzione cardiovascolare del diabete”.