Siamo donne mature per le nostre scelte?
Non posso esimermi da un commento su quanto sta avvenendo in merito alle denunce per molestie sessuali rivolte da decine di donne contro Harvey Weinstein, Kevin Spacey, James Toback, Brett Ratner ed ora anche Dustin Hoffman. Un inarrestabile tsunami, una valanga che cresce man mano che travolge vite e carriere.
Libero subito il campo dagli equivoci e dico che chi subisce violenza fa bene a denunciare…ovvio… è giusto che chi abusa in qualsiasi modo della vita o del corpo di un’altra persona debba essere punito severamente…sicuro! Ma detto ciò non è altrettanto giusto riflettere un po’ sul contesto? È così politicamente scorretto interrogarsi sulle “vittime”, chiedersi il perché di una denuncia avvenuta dopo tanti anni, dopo carriere ben avviate che magari hanno tratto anche beneficio dall’episodio oggi denunciato con tanto sdegno?
Credo che il mondo femminile sia ormai maturo, così maturo da poter ammettere che a volte anche noi donne sbagliamo. Sbagliamo, anche in buona fede, a inviare messaggi confusi, sbagliamo nel ritenere che possiamo tutto…in qualsiasi circostanza. È ovvio che in nessun caso si possa essere autorizzato o giustificato a fare del male, ma perché riteniamo di buon senso dire che è quantomeno sconclusionato camminare di notte nei vicoli bui di una qualsiasi metropoli sventolando una borsa o lasciare l’auto senza antifurto mentre non ci è consentito dire che alla stessa ora e nello stesso vicolo è sconsiderato, inopportuno e pericoloso girare non adeguatamente vestite o ubriacarsi ad una festa tra sconosciuti?
Mi chiedo perché alcune donne, tra cui anch’io che da giovane frequentavo gli ambienti politici costituiti quasi esclusivamente da uomini – era prima ancora delle quote rosa – non hanno avuto alcun problema? Certo qualche battuta, qualche avance, qualche approccio più o meno elegante c’è stato, ma niente che non si potesse risolvere, contenere, respingere…niente che abbia voluto catalogare tra le “molestie sessuali” dando a tali episodi l’eventuale colpa di una interruzione della carriera politica. Da sola ho scelto come portare avanti la mia carriera e se scegliere un percorso più lungo e difficile ma nel rispetto di me stessa e dei miei principi.
Sono sicura che l’autonomia delle donne…anche quella di pensiero…sia sufficientemente matura da poterci porre una domanda…Se un vecchio libidinoso che approfitta di una giovane donna si chiama porco e stupratore…come si chiama chi, pensando che la propria carriera possa essere danneggiata, prima asseconda quel porco per poi denunciarlo quando la carriera è ben al sicuro?
Adelaide Tronco, presidente provinciale ENDAS
Associazione nazionale di promozione sociale