Ten. Col. Gianfranco Paglia: “Una Vita per la Patria”
“Una Vita per la Patria”, questo il premio ricevuto dalla M.O.V.M. Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, da parte dell’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra e dall’Associazione “Libertà Parmigiana”. La cerimonia è avvenuta nello storico Palazzo Ducale dell’Arma dei Carabinieri a Parma. Una vita dedicata alla patria quella di Paglia, sempre alla ricerca del giusto valore etico, da raggiungere e poi trasmettere attraverso pochi – ma buoni – punti di riferimento. E proprio la patria “può essere un punto comune da cui ripartire”, citando una sua dichiarazione rilasciata non molto tempo fa in una intervista sulla sua vita: fatta di ideologie e punti fermi, ma anche di sacrifici immensi. Dopo un breve filmato che ha sintetizzato il percorso umano e militare del premiato, il Ten. Col. Gianfranco Paglia è intervenuto sottolineando che vanno ricordati sempre coloro che, adempiendo al proprio dovere, hanno sacrificato la propria vita. “A loro-ha continuato- va costantemente il nostro pensiero e le loro gesta vanno comunicate alle nuove generazioni affinché non se ne perda la memoria”. Rivolgendosi poi agli studenti presenti li ha esortati a combattere sempre e a non mollare, anche quando tutto può sembrare difficile. “Nella vita” – ha spiegato – “qualche guerra si può anche perdere, ma la testa rimarrà alta e l’orgoglio di aver tenuto fede ai propri valori, prevarrà sulla ipotetica sconfitta e vi farà sentire migliori. Il premio” – ha concluso- “non è mio, ma di tutti coloro che quotidianamente lottano perché credono in ciò che fanno, dimostrando che con la forza di volontà si possono superare quei limiti che sembrano impossibili da superare. Non importa se si vince o perde, l’importante è averlo con convinzione”. Subito dopo la premiazione il Ten. Col. Paglia si è recato al Monumento in omaggio ai Caduti di El Alamein vandalizzato lo scorso 4 Novembre. Nato il 17 luglio del 1970, Gianfranco Paglia frequentò con successo la Scuola allievi ufficiali di completamento di Cesano e in seguito il corso paracadutisti. Fu così assegnato al 183° Reggimento paracadutisti “Nembo” della Brigata paracadutisti Folgore e in poco tempo divenne sottotenente, venendo mandato in missione a Mogadiscio, in Somalia. Proprio nella missione in Somalia si fece fautore di gesta eroiche: in una missione di soccorso ai feriti il reparto del sottotenente fu oggetto di spari da parte di cecchini mescolati fra i civili e Paglia, nonostante fosse stato gravemente ferito alla colonna vertebrale, continuò nella sua missione restando sul campo di combattimento fino alla fine dello scontro tra le truppe italiane e i ribelli somali. Quel giorno persero la vita tre soldati e furono feriti in trentasei.