L’instabilità politica tedesca

Nelle ultime elezioni politiche tedesche, tenutesi lo scorso ventiquattro settembre, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il suo partito (il CDU, l’Unione CetroDemocratica Tedesca), avevano ottenuto il 32,9% dei consensi, non riuscendo così a raggiungere la maggioranza assoluta (com’era prevedibile già dai sondaggi), ma puntando a formare una larga coalizione di governo con il Partito Liberale Tedesco (FDP, al 10%) e con i Verdi (DG, al 9,5%), dando origine al cosiddetto “governo Giamaica” (dai colori dei partiti della coalizione, il nero per il CDU, il verde per il DE ed il giallo per l’FDP). Questo governo di larghe intese puntava in primo luogo a superare la precedente coalizione con il Partito Socialista Tedesco (SPD, sceso al 21,5% dei consensi), ma soprattutto per arginare la crescita preoccupante del partito di estrema destra (AFD), terza forza politica del Paese con il 12,6% dei consensi. Tuttavia il governo Giamaica, composto da forze politiche ideologicamente lontane tra di loro, rischia di arenarsi ancor prima di iniziare a governare. Infatti i Liberali, a causa delle posizioni dei Verdi e del CDU sul clima (riduzione dell’impiego di carbon fossili nella produzione energetica tedesca) hanno lasciato i negoziati. Le ipotesi per il futuro della Germania sono varie: si va dalle elezioni anticipate (che però, secondo i sondaggi, non porterebbero a scenari diversi da quello attuale), alla formazione di una Grosse Koalition con il partito socialista di Martin Schultz, da un ritorno alla quasi tramontata coalizione Giamaica, passando per un governo di minoranza, fino alle dimissioni della cancelliera. Certamente l’instabilità del Paese, che traina l’economia europea e che, nell’ultimo anno, ha fatto registrare livelli di crescita economica molto positivi, porterebbe anche ad una grave incertezza politica a livello continentale. Una situazione di questo genere non si verificava dal 1933, quando la crisi istituzionale e politica della Repubblica di Weimar portò all’ascesa ed alla presa del potere (in modo democratico) da parte del partito nazista di Adolf Hitler. La crescita dell’estrema destra, anche in questo caso attuale, risulta inquietante e vertiginosa. Solo il tempo però potrà chiarire il futuro della Germania e, indirettamente, dell’Europa.

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