Il batterio e una patata gialla
Ottenuta in Italia la patata d'oro ha un colore giallo vivo, grazie a 3 geni di un batterio, è ricchissima di vitamine A ed E ed è capace di conservarle inalterate anche nella cottura, come hanno dimostrato i test condotti su un simulatore dell'apparato digestivo umano, completo di bocca, stomaco e intestino. La patata d'oro promette di essere preziosa per combattere le malattie legate alla carenza di vitamine, soprattutto nei Paesi più poveri. La ricerca è durata dieci anni, si calcola che una porzione da 150 grammi della patata d'oro fornisca a un bambino il 42% del fabbisogno quotidiano di vitamina A e il 34% del fabbisogno di vitamina E. Alle donne la stessa porzione fornisce il 15% della quantità raccomandata di vitamina A e il 17% di vitamina E. I ricercatori sono partiti dalla varietà chiamata Desirée, comunemente usata e con un basso contenuto di carotenoidi, i precursori della vitamina A . Nel suo Dna, sono stati inseriti i geni del batterio Erwinia herbicola, che hanno permesso di aumentare nella polpa i livelli delle vitamina A ed E.
Il risultato è frutto delle ricerche partite nel 2007 in collaborazione con l'università svizzera di Friburgo e il batterio Erwinia herbicola non è pericoloso per l'uomo e, anche se lo fosse per trasferire la patogenicità alla pianta occorrerebbe trasferire i geni che rendono il batterio patogeno.
La scelta fatta, è dovuta a ragioni di semplicità: in quanto i batteri riescono a fare le stesse cose con molti meno geni rispetto alle piante.