Addio a Jerry Lewis, colosso della comicità americana

 20 agosto 2017: è nella sua casa presso Las Vegas che si è spento a novantuno anni l’artista americano Joseph Levitch, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Jerry Lewis. Attore, regista, cantante, ma soprattutto comico: ha illuminato il mondo dagli anni ’60 sino al 2000 con il suo sorriso, la sua versatilità, la sua eleganza. Dopo l’esordio del 1944 con un tour teatrale fra Stati Uniti e Canada, la lunga scalata del successo inizia ufficialmente nel 46, quando per caso si unì ad un duo che presto, avrebbe fatto faville: con l’amico italiano Dino Crocetti, o meglio, il cantante di fama mondiale “Dean Martin”, strinse un sodalizio artistico durato quasi vent’anni. Bello, brillante e dalla coloratissima simpatia, Jerry Lewis ha portato nel mondo la visione dell’America pulita e severa tipica degli anni 50, estrapolandone stranezze, deridendone il lusso sfrenato, la modernizzazione e la superficialità tipica della “old american society”; ribaltando la concezione della sregolatezza, distorcendone la pesantezza della moralità, e descrivendo un’America che effettivamente, non è poi così perfetta come agli occhi degli europei. Anima variopinta e movimentata, non solo amante della musica e del cinema: dal grande schermo passa infatti alla televisione con un messaggio di fondamentale importanza: presenta infatti il  “Jerry Lewis MDA Telethon”, un programma televisivo che fra la metà degli anni 70, aveva lo scopo di raccogliere fondi per persone affette da distrofia muscolare. Un personaggio meraviglioso ci ha lasciati, ma nonostante ciò, i bambini cresciuti ridendo davanti alle sue linguacce, non lo dimenticheranno mai.

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