L’eredità del Re del pop anni 80/90 passa in nuove mani

Capelli cotonati, pantaloni attillati, luci e colori opalescenti: Bruno Mars, cantante pop di successo internazionale rivolge il suo sguardo indietro, ispirandosi alla moda ed alla musica tipica della fine degli anni 70, ma non solo. Il giovane cantautore e produttore discografico, cresciuto sulle spiagge di Honolulu ascoltando il padre suonare rock n’ roll e la madre cantare e ballare la hula, si è ufficialmente legato alla musica, iniziando ad esibirsi in camera sua come un “piccolo Elvis”. Innamorato di Jimi Hendrix, del soul, del reggae e blues, Bruno cresce ampliando la sua visione della musica, dallo scrivere testi musicali per cantanti noti, come Flo Rida o Adam Levine, sino all’esordio nel 2012 con “Just the way you are”: da lì, tutto in salita. Ma se ha saputo come muoversi così come sulle sue stesse note, anche nel suo genere, l’ha dovuto al Re del pop senza tempo: il cantautore e ballerino Michael Jackson. “La mia ufficiale ispirazione è da sempre Michael Jackson” ammette Mars, che sarà successivamente definito più e più volte “degno erede di Jackson” da molti critici, definendo addirittura la sua voce “somigliante nel timbro vocale e nella versatilità di generi musicali”. Entrambi spaziano dal funk al R&B, con la giusta dose di divergenze chiaramente, ma nonostante ciò, ci sono più fatti in comune che discordanze effettive. Posto conteso ulteriormente da Justin Bieber, anche se basterebbe ascoltare le svariate cover di Michael Jackson fatte da Mars come personale elogio all’artista che è venuto a mancare nel 2009, per non avere alcun dubbio.

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