Cosa si prova ascoltando “Il cielo in una stanza”?
“Ascoltare “Il cielo in una stanza”?: mi fa sentire come fossi in un film in bianco e nero”. Immaginate di correre per distese infinite, su una spiaggia, sotto le stelle o al tramonto; per una città sconosciuta, con l’inconscia voglia di incrociare uno sguardo malinconico, solo. Ci sono delle canzoni che ci fanno effettivamente sentire come se fossimo innamorati, anche se non lo siamo. Perché accade ciò? La musica sarà mica capace di farci rilasciare un’esagerata dose di serotonina? Forse questo è effettivamente amore. Un amore puro, vero.. probabilmente per la musica stessa. Quello che ci fa salire le scale di scuola in fretta, perché abbiamo il ritmo giusto nelle ossa (o nelle orecchie). Quello che ci fa cantare sotto la doccia, mentre tremiamo di paura, o che ci fa commuovere, fino a piangere profondamente, senza un apparente motivo (almeno che noi sappiamo..). Ebbene, si dice che alle volte, dopo una giornata dura, tutto ciò che si dovrebbe fare, è ascoltare la musica giusta, chiudere gli occhi e perdersi in essa, completamente: mai sentito parlare di musicoterapia? Essa è fonte di espressione e contenimento delle emozioni, dei pensieri che spesso non sono espressi verbalmente; di conseguenza sia il produrre che ascoltare musica, fa si che noi esprimiamo un qualcosa di “nostro”. In psicologia, essa arriva attraverso l’ “ISO” personale di un individuo. Ciò non è altro che l’equivalente di ricordi, persone, emozioni, profumi e voci: anche l’ISO è la storia dei nostri suoni, di quei suoni che aprono in noi ricordi, pensieri, sensazioni e consapevolezze. Ciò che ne consegue è la condivisione, inconscia o meno, antica o recente, col cantautore: un feeling d’intesa fra due “dolori”, o più semplicemente emozioni.
“Mi sono innamorato di te
Perché
Non avevo niente da fare
Il giorno
Volevo qualcuno da incontrare
La notte
Volevo qualcosa da sognare”
Come inizia d’altronde, ogni storia d’amore, se non per caso?