Detenuto chiede al comune l’affidamento in prova ai servizi sociali

Nell’aprile 2014 è stata emanata la legge nr. 67 “Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova nei confronti degli irreperibili” che designa l’istituto di sospensione del procedimento con messa alla prova per adulti. L’introduzione del Servizio sociale all’interno del sistema penitenziario, al fine di realizzare lo scopo risocializzante della pena, ha trovato applicazione attraverso l’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale. Gli ottimi risultati raggiunti dalla nominata misura hanno permesso l’istituzione del sistema della messa alla prova per imputati adulti, comportando un ampliamento del ricorso alle misure alternative. Le misure alternative alla detenzione consentono al soggetto che ha subito una condanna di scontare, in tutto o in parte, la pena detentiva fuori dal carcere. In questo modo si cerca di facilitare il reinserimento del condannato nella società civile sottraendolo all’ambiente carcerario. Le misure alternative alla detenzione, regolate dagli artt. 47-52 della legge 354/1975 sull’ordinamento penitenziario, si applicano esclusivamente ai detenuti definitivi (cioè con sentenza non più impugnabile) e sono principalmente: l’affidamento in prova al servizio sociale, la detenzione domiciliare, la semilibertà. Alla luce di ciò, il difensore di fiducia di un detenuto sottoposto agli arresti domiciliari, con nota prot. nr. 13407 datata 5 dicembre 2017, ha chiesto all’Amministrazione comunale di San Marco Evangelista di impiegare, a titolo gratuito, il proprio assistito per lavori di giardinaggio e/o altra attività indicativamente dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dal lunedì al venerdì. Come abbiamo già detto, l’art.47 della legge 354/1975 regola la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali sotto le prescrizioni e direttive del Tribunale di Sorveglianza demandando all’Ente beneficiario della prestazione il controllo della condotta del soggetto ed il sostegno a superare le difficoltà di adattamento alla vita sociale, anche mettendosi in relazione con la sua famiglia e con gli altri suoi ambienti di vita. L’Esecutivo cittadino ha ritenuto nel caso di specie non riscontrare alcuna difficoltà a prestare il proprio assenso all’affidamento del soggetto in premessa ai servizi sociali di questo Ente e per lo svolgimento di attività di giardinaggio, arredi locali ed altro, secondo il seguente orario di lavoro: 10:00-12:00 dal lunedì al venerdì adattato all’orario di servizio prestato dai dipendenti di ruolo dell’Ente e, pertanto, con la deliberazione di G.C. nr. 80 del 14 dicembre 2017 ha dato il proprio assenso al predetto utilizzo.

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