Gomorra fa paura
Nel tardo pomeriggio di lunedì, un ragazzo di diciassette anni è stato barbaramente accoltellato e ridotto in fin di vita da un gruppo di quattro delinquenti, quasi certamente minorenni, a via Foria, una delle arterie centrali di Napoli. Per fortuna il ragazzo, colpito alla gola e alla schiena in quella che sembrava essere una vera e propria esecuzione, è stato dichiarato “fuori pericolo” dai medici dell’Ospedale “Don Bosco”. Il fatto è gravissimo. Gli inquirenti non hanno ancora compreso il movente di quest’azione orribile, che potrebbe però essere una dimostrazione della propria ”forza” e “valore” verso un boss della zona, una sorta di “rito iniziatico”. Il sindaco De Magistris ha lamentato un aumento delle cosiddette “stese” di camorra e le persone che hanno soccorso il ragazzo hanno paragonato lo scenario ad una delle cruente scene di “Gomorra”, la fiction che da tre anni è trasmessa su Sky con grande seguito. Gomorra fa paura: questa considerazione parte da un solido presupposto logico. In ambienti in cui domina la camorra, a causa dell’assenza delle istituzioni, i personaggi della serie diventano dei veri e propri idoli, dei supereroi da imitare, le cui “gesta” vanno emulate. Non è quindi difficile immaginare il perché dell’aumento delle “stese” di camorra; non è difficile a questo punto capire come mai i bambini delle cosiddette zone disagiate imitino Genny Savastano, Salvatore Conte, e tutti quei personaggi della serie di Sky, giocando a fare sparatorie ed usando un linguaggio che potremmo definire criminale. Ma dal gioco, come abbiamo appena visto, si passa facilmente alla realtà e da mesi le strade della città partenopea si bagnano di sangue innocente. In questi luoghi non c’è la capacità e la possibilità di porre al vaglio critico ciò che si vede in televisione. I mass media (insieme allo Stato) dovrebbero supportare la crescita del senso civico nelle persone, perché le storie di individui criminali è come benzina lanciata sul fuoco. I bambini crescono con falsi eroi e la camorra, in un terreno così fertile e morbido, può facilmente insinuare le sue losche radici. Intanto restiamo vicini al povero ragazzo ferito, ennesimo ferito innocente di camorra, per il quale il suo liceo ha organizzato una mobilitazione per venerdì alle ore 10.30 davanti alla ex caserma “Garibaldi”, dove è avvenuto il fatto. Con la speranza, mai remota, che i bambini tornino ad imitare i veri supereroi.