L’Italia non è pronta al ritorno improvviso del Glam Rock: Maneskin
Giovani, sregolati, fuori dagli schemi: finalmente rinasce il rock giovane, creatosi fra banchi di scuola, con la voglia di ribellione e di cambiare la visione sociale. Nasce infatti in un liceo romano, il gruppo che ha rovesciato lo stereotipo della musica “classica” tipica di Xfactor Italia: i Maneskin, dal danese “Chiaro di luna”. Accompagnati nel talent show da Manuel Agnelli, frontman del gruppo rock italiano Afterhours, i Maneskin, grazie al loro carisma ed alla capacità di riportare sul palco il vecchio rock anni 70, quello che ha fatto la storia e che manca da fin troppo tempo, si sono assicurati seguaci, apprezzamenti d’ogni tipo, sino al tour sold out, nonostante arrivati secondi al talent show. La domanda adesso è la seguente: come mai nonostante il successo, i fan, e l’evidente carriera brillante che gli si prospetta, non sono stati in grado di appropriarsi del primo posto? La risposta è semplice, ed anche estremamente triste: la verità è che l’Italia non è pronta ad un genere ed a un gruppo simile. Paese estremamente, e giustamente conservatore: il festival di Sanremo d’altronde ha visto il successo di Modugno, Tenco e via dicendo.. il punto è, che il “classicismo dei solisti italiani” non è palesemente più quello di una volta, ma l’Italia si ostina a sperare in un continuo “nuovo” artista, non concependo il fatto che la società sia completamente cambiata. Un gruppo “feroce” come i Maneskin, non può essere capito. Ebbene non ci siamo resi conto che quattro ragazzini fra i 16 e 18, abbiano più carattere e più idee rispetto agli ideali “evergreen” del nostro paese, o non vogliamo accettarlo? Diciamoci la verità: il gruppo, come altri italiani inizialmente non considerati, è in grado di portarsi avanti e di continuare a stupire gli ascoltatori, ma lo stereotipo italiano, o semplicemente un accenno in tutto quello che fanno (o che faranno), sarà pari a zero!