Non omnis moriar
“Non omnis moriar, i miei possedimenti, Prati di tovaglie, roccaforti di armadi,
Distese di lenzuola, preziosa biancheria
E vesti, vesti chiare mi sopravviveranno.
Non lascio alcun erede, che la tua mano frughi
Tra le mie cose ebree, signora Chominowa,
Donna di Leopoli, prode moglie di una spia,
Lesta delatrice, madre di un Volksdeutcher.
Adesso sono tue, perché lasciarle a estranei.”
Queste le parole di Zuzanna Ginczanka, pseudonimo di Sara Polina Gincburg, con cui nel 1942 affidò ironicamente alla sua delatrice, proprietaria dell’edificio dove la poetessa abitava, ogni bene, in previsione di una morte certa.
Definita da Izolda Kiec “donna emancipata, ribelle e libera da stereotipi” Zuzanna nacque a Kiev nel 1917, da famiglia di origini ebraiche. Il padre attore e regista teatrale, lavorava in produzioni cinematografiche hollywoodiane, la madre dopo la separazione e il matrimonio con il chimico ceco Walter Roth, lasciò la figlia alla nonna materna che possedeva un emporio dove l’autrice trascorse molto del suo tempo.
Sin da piccola emerse la sua straordinaria dote nella scrittura che la portò a pubblicare a soli 14 anni la sua prima poesia “Il banchetto delle vacanze”. Nel 1936 iniziò la collaborazione con il settimanale satirico Spilli con le sue acute satire contro l’antisemitismo e il fascismo. L’anno successivo un giornale di estrema destra la citò attaccandola per le origini ebraiche. L’evento colpì profondamente Zuzanna che però reagì con ironia mostrando la copia del giornale a tutti i suoi conoscenti.
Nel giugno del 1941 l’esercito nazista entrò a Leopoli. Nel 1942 trasferendosi a Cracovia incontrò l’amica d’infanzia Blumka Fradis, sua compagna anche in punto di morte. All’inizio del 1944 le due ragazze vennero scoperte e catturate. Le giovani furono interrogate e torturate. Zuzanna non confessò le sue origini ebraiche, ma i suoi tratti semitici non potevano nascondere l’evidenza. Pochi giorni prima della fine della guerra venne fucilata. Aveva solo ventisette anni… era una donna affascinante, era una poetessa… una poetessa tra le più geniali del periodo tra le due guerre.