Grande successo dell’iniziativa sul Risorgimento

Grande successo di pubblico (e con presenze significative e di alto livello) dell'iniziativa culturale e civile sul Risorgimento e di presentazione pubblica del Comitato provinciale di Caserta (già Terra di Lavoro fino al 1927) dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, che ha sede al Vittoriano, che si è tenuta a Santa Maria Capua Vetere nella mattinata di sabato 20 gennaio 2018.
Essa era stata progettata e si è esemplarmente svolta in tre momenti:
1) deposizione di una corona di alloro ai Caduti della battaglia del Volturno del 1 ottobre 1860 al Monumento Ossario solenne e alto, che si leva con il suo altare e la sua estetica colonna bianca, con Vittoria alata in cima, nello spiazzale del parco verde che la cinge e la esalta, inaugurato il 1 ottobre 1905, in occasione del 45° anniversario della Battaglia, urbanisticamente disposto in fondo al Corso Garibaldi e al successivo prolungamento (dal 1948 intestato al Martire delle Fosse Ardeatine Ugo De Carolis, a segnalare l'intimo nesso tra Risorgimento e Resistenza);
2) inaugurazione della Mostra in dodici estetici pannelli su "Il Risorgimento dell'Unità e della Libertà in Italia e in Terra di Lavoro dal Settecento al 1860" predisposta dal suddetto Comitato a cura del suo presidente prof. Nicola Terracciano, in collaborazione e dialogo con i soci e con il prof. Giuseppe Monsagrati, disposta nella cappella solenne ed estetica con preziosa pala di altare di Luca Giordano, nella sezione del Museo Civico di Santa Maria Capua Vetere, con annessa sezione risorgimentale, del vasto complesso comunale, già convento degli Alcantarini, poi Carcere minorile, che ospita al suo interno l'Archivio Storico Comunale, la Biblioteca Comunale 'Pezzella', recentemente riaperta, ed il citato Museo Civico;
3) manifestazione-convegno nell'attigua sala del Teatro "Ettore Petrolini" del Dipartimento di Giustizia Minorile (cortesemente concesso dal sensibile direttore dott. Anselmo Bovenzi) per gli interventi previsti dalla locandina della manifestazione, che era stata diffusa in diversi ambienti della città e della Provincia ed agli organi di stampa.
La prima fase, esterna, dell'iniziativa è stata agevolata, in spirito beneaugurante, dalla bella giornata di sole, che ha interrotto i giorni di maltempo, permettendo lo svolgimento preciso e solenne di essa.
Puntuale all'estremo la venuta da Roma del minibus dell'Esercito Italiano, che ha portato  la delegazione dell'Istituto Nazionale nelle persone di Sua Eccellenza il prefetto dott. Francesco Paolo Tronca, Commissario Straordinario del già ricordato Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, accompagnato da S.E.l'ambasciatore  dott. Gabriele Checchia, dal prof. Giuseppe Monsagrati, ordinario di Storia del Risorgimento all'Università di Roma "La Sapienza", uno dei massimi studiosi risorgimentali, consulente scientifico dell'Istituto, il capitano Francesco Mercuri, la segretaria dott.ssa Valenti, validi, operosi collaboratori del dott. Tronca.
Nello spiazzale antistante il parco del Monumento ossario erano già presenti il presidente del Comitato Nicola Terracciano con i primi soci Carlo Massimo, Angelo Cavallari, Rossana  Palmiero con il marito Carlo e due parenti da Cassino, entrambi medici appassionati di storia, il segretario Giovanni Valletta e Lucio Girardi (che sono stati fondamentali artefici con il loro impegno e il loro sacrificio per la riuscita della manifestazione ed il Comitato li ringrazia espressamente con l’altro membro del Direttivo e consulente culturale del sindaco Enzo Oliviero), Yarin Mattoni e loro amici, tutti con l'estetica coccarda tricolore al petto, predisposta dal funzionale negozio di fiori sammaritano, che ha confezionato la corona di alloro, che brillava appoggiata all'estetica cancellata del parco risorgimentale sammaritano con la bandiera tricolore, con fregio dorato, del Comitato.
Con la puntualità che, è nello stile dell'Arma, erano presenti già i membri della delegazione di Maddaloni dell'UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri)in divisa, guidati dal caro cav. dott. Gaetano Letizia, loro presidente, impareggiabile coordinatore formale del momento rituale, che si è reso disponibile con slancio e serietà (e lo si ringrazia sentitamente a nome di tutti i membri del Comitato e dell’Istituto) attraverso la comune amicizia con il carissimo Franco Falco giornalista di Bellona, impossibilitato ad essere presente, perchè colpito dall'influenza, ma che ha seguito quasi in diretta tutta l'iniziativa e che merita ogni gratitudine, anche per la diffusione che ha assicurato all'iniziativa sia con il sito internet “Dea Notizie"(www.deanotizie.it) che con la omonima pagina facebook e che era rappresentato dal vice presidente dell'associazione bellonese dott. Domenico Valeriani giornalista.
È stato presente anche il delegato dell'UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia)  di Caserta.
Si è composto il corteo coi carabinieri che portavano la corona e le bandiere del Comitato e dell'UNAC, seguiti dal prefetto Tronca, il presidente del Comitato, il cav. Letizia e gli altri. La corona è stata deposta ai piedi della colonna con le bandiere al fianco. Il prefetto Tronca ha onorato corona e bandiere ritto, in composta concentrazione. Il trombettista Vincenzo Silvestro ha suonato il suggestivo silenzio per i Caduti italiani ed anche di altri paesi d'Europa accorsi volontari per Garibaldi e la sua epica impresa, per l'Unità e la Libertà d'Italia, precorritrice ed esempio dei Risorgimenti di altri popoli oppressi dallo straniero, come quello ungherese, quello polacco (tra i protagonisti decisivi della battaglia furono l'ungherese Stefano Turr ed il polacco Alessandro Milbitz). Nei 26 sacelli dietro la colonna furono deposti i resti dei garibaldini sepolti nel vecchio cimitero sammaritano e in cappelle e luoghi isolati della battaglia, ma anche di qualche caduto borbonico, in spirito di doverosa, umana 'pietas' storica.
La presenza del massimo rappresentante nazionale dell'Istituto sito al Vittoriano altare della Patria sull'altare sammaritano del Monumento ossario garibaldino congiungeva quasi fisicamente i due monumenti civili, accomunati già nella loro costruzione. Il progettista del Monumento Ossario di Santa Maria Capua Vetere, infatti, l'architetto piacentino Manfredo Manfredi fu il secondo classificato nei progetti del Vittoriano, vinto dall'architetto Sacconi, che era suo amico, col quale collaborò nella costruzione (di Manfredi ad esempio è l'artistica cancellata di ingresso del Vittoriano a Piazza Venezia), lo scultore palermitano Ettore Ximenes, noto per i suoi tanti monumenti garibaldini e di storia italiana nobile, in Italia e all'estero, è stato autore sia del complesso statuario di "Il Diritto" al Vittoriano che del fregio in bronzo con Garibaldi e lo Stato maggiore e della Vittoria alata del Monumento Ossario di Santa Maria Capua Vetere. Lo scultore napoletano Enrico Mossuti è il terzo artista del monumento sammaritano al quale si devono grifi, festoni ed altri elementi decorativi. Mossuti fu lo scultore del Monumento Ossario dei Caduti garibaldini degli scontri sanguinosi ai Ponti a Valle di Maddaloni, inaugurato il 1 ottobre 1899.
Il minibus dell'Esercito con gli ospiti si è spostato poi, scortato dalla sensibile Polizia Municipale della città, al Museo Civico in Viale Angiulli per la seconda parte dell'iniziativa.
Già all'esterno si notava l'animato movimento di tanti presenti, cittadini, docenti, studenti, di macchine che arrivavano, nel sole che continuava a splendere. La cappella era piena di visitatori della Mostra come degli attigui ambienti del museo con la sua preziosa sezione risorgimentale, garibaldina in particolare, coi cimeli della battaglia del Volturno, con le bandiere donate alla città e lettere di Garibaldi. Faceva gli onori di casa, spostandosi ora da una parte ora dall'altra, l'impareggiabile consulente culturale del sindaco avv. Antonio Mirra, Enzo Oliviero, membro anche del direttivo del Comitato provinciale di Caserta, alla cui collaborazione, alla cui inimmaginabile attività ed operosità, alla cui fede nei valori della cultura e della memoria nobile della città si deve in gran parte il successo dell'iniziativa (è stato fino alla sera del venerdì a predisporre i dodici pannelli della Mostra).

In cappella vi è stato l'incontro formale e cordialissimo tra la delegazione romana, del prefetto Tronca in particolare, con il cortese sindaco avv. Antonio Mirra (alla cui indimenticabile sensibilità si deve l'opportunità di essere ospitati come comitato provinciale nello spazio del complesso comunale di Via Angiulli, concessione data con doverosa delibera di Giunta) e si è attivato un operoso dialogo, nel quale si è inserito anche il cortese, sensibile, amico sindaco di Parete, arch. Luigi Pellegrino, che ha poi visitato l'altra parte del Museo che non conosceva e che lo ha profondamente impressionato.
Tra i soci sopraggiunti si sono notati in particolare il prof. Olindo Isernia, il prof. Felicio Corvese, con la moglie, la sensibile prof.ssa Ida Alborino, anche a nome del Centro Studi “F.Daniele” di Caserta, che aveva formalmente aderito all'iniziativa, e che erano venuti anche per la manifestazione nel suddetto parco comunale, il dott. Nello Ronga con la Signora Grazia da Napoli, il dott. Vincenzo Adinolfi con la Signora da Pozzuoli, il prof. Francesco Terracciano con l'amico prof. Salvatore Della Corte da Parete (seguiti poi dall’amico Giovanni Papadimitra e dal socio dott. Roberto Terracciano). Era presente la delegazione dell’Associazione Mazziniana di Napoli con il presidente dott. Paolo Guerriero e i suoi giovani e valorosi soci.
E’ intervenuto anche il prof. Roberto Parrella docente di storia contemporanea dell’Università di Salerno, presidente del Comitato provinciale di quella città. Presente la dott.ssa Giovanna Canzano con amica, da Fiano Romano, ma di origini casertane, vissuta nell’infanzia a Santa Maria Capua Vetere, che aveva chiesto di registrare la manifestazione.
Il sindaco di Caserta avv. Carlo Marino non era potuto venire per un contemporaneo impegno nel capoluogo con la presenza del Governatore della Campania De Luca, inviando comunque i saluti ed il consenso all'iniziativa, come aveva fatto telefonicamente l'amico vicesindaco Franco De Michele.
Anche il Prefetto di Caserta, dott. Raffaele Ruberto, impossibilitato ad intervenire, ha fatto pervenire comunque i saluti attraverso la sua segreteria, come ha fatto con una email il recente Capo di Stato Maggiore  della Brigata Garibaldi di Caserta, colonnello Nicola Serio, nativo di Calvi Risorta (Caserta).
Ma la città capoluogo era degnamente rappresentata non solo a livello personale, ma anche istituzionale, dalla sensibile e appassionata direttrice dell'importante Biblioteca Comunale “Alfonso Ruggiero” di Caserta, dott.ssa Maria Lidia Raffone, legatissima ai valori del Risorgimento ed alle sue memorie nobili, maschili e femminili. A lei si devono soprattutto la predisposizione e lo svolgimento dell'importante Mostra Bibliografica risorgimentale su 'Pasquale Stanislao Mancini e il suo mondo familiare in relazione a Caserta", che è stata inaugurata con successo di pubblico nei locali della biblioteca il 28 dicembre (e rimarrà aperta fino al 27 gennaio 2018) in collaborazione con il citato Centro Studi Daniele, la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, il Comitato provinciale di Caserta dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. L'iniziativa casertana era collegata al bicentenario della nascita di Mancini ed alla singolare vicenda di essere la Biblioteca Comunale di Caserta in possesso della più vasta bibliografia di Mancini e del suo mondo familiare (la moglie Laura Beatrice Oliva, la figlia Grazia Mancini poi sposata Pierantoni, di Augusto Pierantoni, dei loro figli Riccardo e Dora, morta quest'ultima a Caserta e sepolta in cappella gentilizia nel locale cimitero). Augusto Pierantoni, che partecipò col fratello Adelchi alla battaglia del Volturno e fu legatissimo, anche per la sua professione di avvocato, a Santa Maria Calua Vetere, ricevendo stima affettuosa a livello collettivo, tanto da essere eletto deputato per il collegio che faceva capo alla città sammaritana per tre legislature e poi per Caserta, prima di essere nominato senatore a vita, decise con la moglie Grazia di costruire una villa nella fresca e pittoresca frazione di Caserta, Centurano, che divenne anche cenacolo culturale e centro di animazione civile, sociale per la borgata decentrata, abitata da umili contadini. La citata Dora, che aveva sposato l'avvocato casertano Francesco Daniele marchese Di Bagni, non avendo avuto figli, dedicò tutta la sua vita alle memorie di famiglia e salvaguardò la sezione archivistica, versandola a più riprese all'Archivio prestigioso dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano al Vittoriano, mentre la parte bibliografica, di tutte le pubblicazioni stampate, fu donata dal nipote, figlio della sorella di Dora, Beatrice, alla Biblioteca Comunale di Caserta.

Si entra tutti nella funzionale sala del contiguo Teatro ‘Ettore Petrolini’ del Dipartimento di Giustizia Minorile (una porta soltanto separa il Museo dagli spazi che lo circondano), dove il direttore dott. Adelmo Bovenzi, con grande cortesia,  aveva fatto già riscaldare gli ambienti della mattinata e disporre alle spalle dei tavoli dei relatori le bandiere dell'Italia e della Repubblica Napoletana del 1799, che si colloca storicamente coi suoi Martiri (diversi nati in Terra di Lavoro, come descritto nel pannello V della Mostra) alle origini del Risorgimento italiano, secondo la solenne, autorevole indicazione, tra gli altri, di Benedetto Croce.
Ospiti, i sindaci Mirra e Pellegrino, i membri del Comitato, amici, studenti e loro insegnanti hanno preso posto nello spazio,  che si riempie tutto con Persone anche in piedi.
Introduce brevemente il presidente Terracciano, anche per spiegare le ragioni di quell'accostamento tra e due bandiere.
Con la cortesia del gruppo teatrale già operante al Teatro Petrolini si può utilizzare la loro struttura di diffusione per l'Inno di Mameli e per i microfoni.
Un silenzio profondo, un'emozione intensa attraversano la sala quando, tutti in piedi, a partire dal prefetto dott. Tronca, dall'ambasciatore dott. Checchia, dai sindaci Mirra e Pellegrino, si levano le note e le parole del ‘Canto degli Italiani’, reso ufficiale con recentissima legge, e che va studiato con il Tricolore e la vicenda del Risorgimento dell'Unità e della Libertà, fondamento del nostro ordinamento repubblicano e costituzionale, ogni anno nelle scuole di ogni ordine e gradi, con cerimonia il 17 marzo, giorno deputato, quando fu proclamata nel 1861 l'Italia, libera, costituzionale, secondo la legge n.222 del 2012, presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, degno erede, in questa ripresa patriottica e di orgoglio di appartenenza italiana, del grande presidente Carlo Azeglio Ciampi, che aveva energicamente, tenacemente  ripreso ed onorato i sentimenti della Patria, dell'Unità, della Libertà, del Risorgimento, appannati da classi dirigente, non sempre sensibili a quelle fondamentali eredità ed identità, nell'onda del successo del 150mo dell'Unità d'Italia.
Gli interventi sono ascoltabili tutti dalla registrazione sensibilmente fatta dalla gent.ma dott.ssa Giovanna Canzano, fino alla fine, quando viene suonato quel silenzio, che era stato già ascoltato nella mattinata sul Monumento Ossario garibaldino, a chiudere una giornata memorabile per quelli che l'hanno vissuto e per quelli vogliono approfondirne lo svolgimento e decidere di condividere l’arduo impegno di riprendere, ridestare, riprendere, attualizzare i valori perenni del Risorgimento dell’Unità e della Libertà, nostra fondamentale, granitica identità.
Si vedano le foto e i video ad esempio nella pagina facebook di Nicola Terracciano
https://www.facebook.com/nicola.terracciano.3139
https://www.youtube.com/watch?v=VQluQko7cOs&t=2767s
https://www.youtube.com/watch?v=w8UfgUMhJi0&t=71s

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