Viaggi in Campania: Montesano sulla Marcellana, una perla della Lucania
Da oggi, con grande piacere, inauguro questa sorta di rubrica culturale dedicata alla nostra regione e ai suoi luoghi ameni, da quelli quasi segreti e sconosciuti ai più, fino a quelli più noti ma, spesso, vissuti troppo superficialmente. Insieme a voi, gentili lettori e amici del DEA Notizie, mi recherò virtualmente e fisicamente a scoprire le bellezze della nostra Campania, una terra che ha davvero tanto da offrire ma è come una donna pudica che per buona parte del tempo nasconde all’altrui sguardo la vera bellezza del suo animo. Questa rubrica, che potrete riconoscere dal titolo “Viaggi in Campania”, non sarà solo testuale ma anche visiva e multimediale, resa attraverso dei brevi video servizi che vi mostreranno con naturalezza paesaggi, tradizioni e beni culturali spesso inaspettati.
Oggi, in attesa del video che realizzerò a metà marzo, vorrei raccontarvi proprio la bellezza di una chiesa dal volto magico, misterioso, quasi cinematografico, una vera perla custodita da Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno, un delizioso comune dell’area del Vallo di Diano, territorio che visse la famosa invasione dei Visigoti di Alarico nel lontano 401 d.c. Sin dagli albori della sua storia Montesano è stato territorio “sano”, fertile e ricco d’acqua, quindi subito feudo dei signori medievali che, troppo spesso, immaginiamo solo attraverso le fantasiose rappresentazioni televisive e cinematografiche. Ma in una cittadina di circa 6500 anime, sui monti della Maddalena, in un angolo della nostra regione che visse epici momenti storici, forse i turisti non si aspettano di trovare un vero e proprio gioiello dell’architettura, una chiesa che lascia senza fiato anche i più disinteressati e distratti cittadini italiani. Eh si, perché il vero problema italiano è l’assenza di interesse verso i propri territori, la “dimenticanza”, direbbe qualcuno, del proprio io storico tranne che nei peggiori casi, quando a tacere si farebbe meglio e invece si ripresentano certi diabolici e propagandistici rigurgiti del ‘900. Ma fortunatamente ci sono luoghi che cancellano ogni tipo di commento e, attraverso la bellezza universale, ti lasciano a bocca aperta come per il Duomo di Sant’Anna, una chiesa imponente in stile tardogotico che, giustamente, la si immagina medievale e, invece, è stata costruita a Montesano tra il 1954 ed il 1959 grazie ai finanziamenti di un italiano, il magnate Filippo Gagliardi, che la fece erigere in onore della propria madre, Mariannina, e di tutte le mamme del mondo. Una storia, quella del Gagliardi, molto particolare, un giovane italiano andato a cercar fortuna in Venezuela, poi tornato ricchissimo a Montesano con la voglia di far del bene alla sua terra d’origine regalando, tra l’altro, un vero e proprio simbolo culturale mutuato dalla “Iglesia de San Juan Bautista” a Valera, completata nel paese sudamericano praticamente a ridosso dell’inizio dei lavori nella “lucanissima” Montesano sulla Marcellana. Oggi il salotto centrale di questa bella comunità, Piazza Gagliardi ovviamente, ti accoglie con una maestosa architettura religiosa che, alla Don Camillo e Peppone, si contrappone alla laicità della Casa Comunale e invita, silenziosamente, ad immergersi nelle altre perle conservate da questo “Monte sano” dall’aria salubre e dalla storia antica. Così, tra case arroccate come un classico presepe artigianale partenopeo, si arriva ad incontrare la storia conservata nel Museo Civico Etnoantropologico, diretto dal prof. Giuseppe Aromando, sorto nel 2001 e riconosciuto giustamente di interesse regionale dieci anni dopo, o incrociamo l’Abbazia benedettina di Santa Maria di Cadossa, un complesso che ogni anno, in agosto, viene raggiunto da numerosi pellegrini per manifestare la fedeltà a San Cono da Teggiano, il mistico che, pare, si diede a meditazione e penitenze sin da piccolo, venerato stranamente anche in un grande complesso religioso dell’Uruguay. Non da meno sono le altre testimonianze di questo centro dell’antica Lucania, come la Chiesa dedicata a Sant’Antonio, l’onnipresente santo degli animali, o la Chiesa dell’Assunta, più conosciuta come “chiesa nuova” essendo stata completata nel 1730 circa, ma anche la Chiesa di Sant’Andrea che, prima della stupenda struttura gotica donata dal Gagliardi, operava come centro religioso della cittadina. Non dimentichiamo, poi, che l’intera Montesano, tra l’altro vicina a Padula e alla sua famosissima Certosa, è inserita nel circuito/itinerario “Sulle tracce dei Bizantini”. Insomma una perla della nostra regione, ricchissima di beni culturali e paesaggi fenomenali, che vi invito a scoprire al più presto.