Letteratitudini tira le somme sulla serata dedicata alle maschere napoletane

(Elisa Cacciapuoi) – Una serata splendida, commenta la Maisto, coordinatrice del gruppo di Letteratitudini, e poi continua: “in questo incontro abbiamo avuto il piacere di ospitare altre due persone che amano la letteratura, ossia Concettina Merenda e Daniela Sorbo, che si sono immediatamente inserite nel gruppo di amici preesistente formato da : Mattia Branco, Giannetta Capozzi, Lella Coppola, Raffaele De Lucia, Italia Iovine, Franco Martino, Felicetta Montella, Raffaele Raimondo, Laura Sciorio, Maria Sciorio, Marinella Viola. Abbiamo, inoltre, avuto la partecipazione straordinaria del maestro Gino Accardo e Tania Costanzo. Naturalmente il maestro ci ha deliziato con un repertorio classico napoletano iniziando proprio da ‘A serenata ‘e Pulecenella, e proseguendo poi con: Malafemmena, Anema ‘E Core, I’Te vurria vasà, ‘O Sole mio, Munastero ‘e Santa Chiara, ecc.
La serata si è svolta alternando delle letture inerenti l’argomento programmato con un brano musicale cantato dal maestro Accardo, che si è accompagnato con la sua fedele chitarra classica.
Si è parlato, quindi, delle maschere napoletane: Pulcinella, Tartaglia e Sciosciammocca. Si è detto che quando si pensa a Napoli vengono in mente principalmente tre parole: Pizza, Vesuvio e mandolino, prima ancora delle importanti testimonianze architettoniche o della storia. Si è accennato alla Smorfia, alle leggende e alla religiosità popolare. Si è fatto cenno anche al “Munaciello” uno spirito spesso demoniaco, ma anche benigno protagonista di leggende e storie napoletane che vivono ancora oggi nelle paure dei napoletani più tradizionalisti. In proposito si narra che il Munaciello una volta infestata la casa, regala i numeri da giocare al lotto, a patto che si mantenga il segreto.
Per finire si è  argomentato sul Carnevale in rima con le più belle filastrocche in napoletano come:
 
“Che fracasse!
Che sconquasse!
Che schiamazzo,
che munno pazzo!
E’ arrivato Carnuvale
buffo e pazzo,
cu sti belle mascherine,
cu ‘è sische , frizzi e lazzi,
cu schiamazze,
cu sollazze,
cu suttane e che svolazze”
Ma per rendere omaggio al Carnevale in generale, non sono mancate alcune poesie tradizionali e d’autore: “Carnevale vecchio e pazzo” di Gabriele D’Annunzio; “Burattinaio al lavoro” di Marino Moretti; “Carnevale” di Carlo Goldoni; “La Maschera” di Carlo Alberto Salustri, alias Trilussa; “Trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo Dé Medici detto Il Magnifico.”
 All’incantevole momento culturale – racconta ancora la Maisto –  è seguito un piacevole momento culinario con un ricco bouffet di prodotti rustici (pizze, gateau di patate, frittatina di maccheroni ecc.), nonché squisiti dolci tra cui un vassoio di chiacchiere, una torta mimosa al limone ed una menta-cioccolato’cake.
 Ma il momento più emozionante della serata è stato quello delle 22,00,  ovvero il momento in cui anche Letteratitudini ha risposto con pronta obbedienza all’appello del Papa per invocare il Padre celeste che ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia, risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. Infatti i componenti di Letteratitudini si sono disposti in cerchio e si sono associati alle intenzioni di preghiera di Papa Bergoglio, pregando con fervore  per dire, concretamente  no alla violenza ed esprimere solidarietà.
 Qui di seguito il messaggio fatto circolare per ricordare a tutto il mondo il momento di intensa preghiera:  “Alle 22 di stasera, come chiesto da Papa Francesco, siamo convocati in tutto il mondo oltre il luogo geografico in cui ci troviamo, al di là del credo o la religione, ad un momento di raccoglimento, orazione e supplica per la pace in Siria. E’ abominevole la sofferenza di migliaia di bambini, donne e uomini che non hanno a chi chiedere aiuto, di fronte agli sguardi di tutto il mondo, ci sentiamo impotenti dal momento che non possiamo fare molto più che pregare… Allora tutto il pianeta  unito in preghiera per la pace. Una forte richiesta. Trasformiamo la nostra compassione in forte preghiera di implorazione… Si sta chiedendo in sostanza una coperta di orazioni.”
Il momento è stato veramente molto intenso, dopo aver letto detto messaggio, chi ha voluto, ha espresso il proprio pensiero  con grande commozione,  in seguito, tenendoci per mano abbiamo recitato il Padre Nostro, l’Ave Maria ed il Gloria ed abbiamo insieme intonato il canto  Shalom.  E’ stato un vero momento  magico, conclude la Maisto.

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