Due “gocce” di neve. Articolo semiserio su meteo e ordinanze!
Con un clima in via di estremizzazione e ribaltamento, dove a Natale fa caldo e in primavera iniziano piogge e grandine, un’altra delle stranezze che si vanno via via implementando nella stravolta condizione meteorologica del III millennio, le nevicate dove il sole è di norma padrone, è oramai fonte di polemica politica. La Meteorologia non è scienza esatta, lo sappiamo, soprattutto quando si cerca, spesso invano, di proporre previsioni a 10 e 15 giorni, e più volte gli stessi professionisti del settore hanno subito grandi attacchi, addirittura vere cause legali (class action) per i danni causati da previsioni “troppo allarmanti” con conseguenti cancellazioni a raffica delle importanti prenotazioni turistiche. Ma se a distanza di molti giorni bisogna rassegnarsi al repentino cambiamento di quanto previsto dai vari servizi di previsione, oggi implementati talmente bene nella nostra vita da esser inseriti di diritto negli smartphones, non possiamo far finta di nulla quando le stesse previsioni, e peggio gli “alert”, riguardano un tempo davvero breve: le 24 ore. Strano fenomeno, forse tutto casertano, è quello di credere più alle previsioni a 10 gg che non alle 24 ore successive, tanto che per l’ennesima volta, oggi 26 febbraio 2018, numerosi studenti, dai più piccoli delle elementari, fino ai facoltosi studenti delle superiori, hanno iniziato un’impresa olimpica doppia: andata e ritorno a scuola sotto la neve. Si, non solo l’andata, ma anche e soprattutto l’imprevisto ritorno in una mattinata durante la quale le diverse amministrazioni comunali hanno iniziato a far girare le ordinanze di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Un atto dovuto, necessario per le pericolose condizioni stradali, ma la domanda sorge spontanea: perché prima dei fiocchi di neve non si è provveduto a far “fioccare” le ordinanze di chiusura con il dovuto preavviso? Su tutti i social media, oltre alle belle foto panoramiche della sorprendente nevicata, si trovano commenti al peperoncino, turpiloqui vari e arrabbiature mitologiche contro i vari sindaci rei di aver annunciato la chiusura dei plessi scolastici addirittura dopo le 8 di mattina, mentre gli studenti iniziavano ad arrivare a scuola dopo un tragitto tutt’altro che agevole. Ora si dirà che la cittadinanza è esasperata, siamo in campagna elettorale, una delle più cattive viste negli ultimi anni, ma la verità è semplice. Le ordinanze sono sempre più spesso un atto contestato a priori, tanto che quando non le si fa in tempo scoppiano polemiche, ma ugualmente sono sottoposte a feroci critiche quando vengono pensate ed emanate con largo anticipo e poi il fenomeno meteorologico non si verifica o è più blando del previsto. Allora siamo degli incontentabili? Beh forse la verità è questa, ma di certo personalmente consiglio di iniziare a credere almeno alle previsioni “a breve”, quelle che ci raccontano delle 24 ore successive, quelle che “si” sono affidabili. Non abbiate paura cari sindaci, almeno in quel caso, la prossima volta, siate più celeri nel diramare la chiusura di scuole, uffici, strade e tutto ciò che vi pare. “Fate Vobis” direbbe Totò. Buona nevicata a tutti!