La neve non ferma il Vescovo
Già dai tempi molto antichi la tradizione cattolica prevede la celebrazione della Statio Quaresimale, cioè una veglia, accompagnata dal digiuno, con la quale ci si prepara a vivere un avvenimento importante. La statio ci rimanda all’immagine, che in termini militari ci ricorda la figura della sentinella che vigila nell'accampamento. Ed è proprio questo atteggiamento che si addice ad uno dei motivi essenziali della quaresima: vigilare, compiere particolari opere di penitenza, di carità e di digiuno. Tutte queste opere confluiscono per creare quell’atteggiamento di conversione profonda attraverso appunto, la vigilanza, le pratiche e gli esercizi di pietà, e quindi la “statio” diventa un momento di incontro. Ed è proprio ciò che con fervida devozione è accaduto nella Diocesi di Teano-Calvi, nella Forania di Pietramelara – Vairano, ieri sera alle ore 20.00. In compagnia del Vescovo S. Ecc.za Rev.ma. Mons. Giacomo Cirulli, i fedeli e tutti i sacerdoti della Forania, dapprima si sono riuniti presso la Chiesa della Madonna del Carmine, in Vairano Scalo, per un momento dedicato alla preghiera, e successivamente, in processione, si sono recati presso la Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, poco distante, per la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo. Durante l’omelia, Sua Eccellenza ha ricordato la legge di Gesù, una legge che non è quella dell’uomo, più vicino ai beni materiali, ma una legge della giustizia. La Celebrazione svoltasi durante una serata rinfrescata dalle basse temperature meteo e in presenza della neve, è riuscita comunque a riscaldare i cuori dei presenti, che raccolti in preghiera hanno vissuto degnamente una giornata della quaresima, rappresentando un segno di comunione e di unità attorno a Sua Eccellenza. Questo è un modo anche per far capire come sia sempre attuale la necessità di vigilanza, di attenzione per una conversione interiore profonda. Questi piccoli gesti simbolici, accompagnati dal canto delle litanie, hanno anche lo scopo di creare un clima di comunione con i Santi, e con chi ci ha preceduto. E forse è anche l'occasione per riscoprire il senso di appartenenza all'unica comunità dei credenti nel Cristo, presente sull'altare.