I.A.C. Bellona (CE). Giornata dell’Unità Nazionale

Entusiasmante, sorprendente, coinvolgente manifestazione scolastica all'Istituto Comprensivo Autonomo "Dante Alighieri" di Bellona per la Giornata dell'Unità Nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera del 17 marzo 2018. I tre giorni di manifestazioni scolastiche (Formicola, Sparanise, Bellona), in collaborazione con il Comitato Provinciale di Caserta dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, non potevano avere conclusione più degna ed entusiasmante.
La Comunità Scolastica tutta dell'Istituto Comprensivo Autonomo "Dante Alighieri" di Bellona, a partire dalla piena apertura e disponibilità del sensibile e sapiente dirigente scolastico prof. Giovanni Spalice (conosciuto sempre attraverso la mediazione nodale e preziosa dell'amico giornalista Franco Falco e la sua associazione Dea Sport Onlus di Bellona, citata giustamente anche in locandina), ha non solo accolto la proposta della Giornata, di cui all'oggetto, ma l'ha fatta sua con convinzione, serietà, creatività, coinvolgendo ogni singola classe della già Scuola Media Inferiore.
Ognuna ha scelto il suo specifico contributo da dare, coordinandosi nel dialogo fecondo tra docenti e con le collaboratrici del dirigente (in particolare la prof.ssa Fusco, con la quale si sono tenuti i contatti del Comitato); ma ogni docente si è sentito coinvolto e responsabile.
Da questa varia e sinfonica attività e collaborazione è nato un evento scolastico, didattico, culturale e civile, che resterà nella memoria e nell'animo di chi vi ha partecipato.
La locandina già segnalava la ufficiale solennità dell'evento, come la balconata imbandierata di tricolori, che sovrasta lo spazio funzionale a piano terra, che permette manifestazioni, iniziative, incontri, sedute collegiali, dotato di impianto fonico e visivo.
L'interno dell'Istituto era tutto un movimento coordinato di movimenti per la manifestazione, che si è espresso nel gruppo degli studenti con gli strumenti musicali in un lato per l'Inno di Mameli, nella predisposizione dei tabelloni con la mostra in dodici pannelli sul Risorgimento Italiano dell'Unità e della Libertà generale e di Terra di Lavoro in particolare, messo a disposizione della scuola dal Comitato Provinciale di Caserta, con l'aggiunta di due specifici pannelli predisposti e donati alla scuola su "Dante Alighieri e il Risorgimento Italiano dell'Unità e della Libertà", e l'altro su "Garibaldi presso Bellona. S.Angelo in Formis 1 ottobre 1860", nella preparazione di due video musicali risorgimentali " La Bandiera" e "L'Inno di Garibaldi", nell'afflusso ordinato dalle classi allo spazio centrale. portandosi ogni studente la propria sedia (come faranno alla fine della manifestazione all'inverso), nella disposizione ordinata degli alunni, che dovevano prendere la parola a nome di ogni singola classe in relazione al contributo deciso, pur minimo, ma prezioso, all'iniziativa.
Il dirigente Spalice, pur con diversi impegni programmati, ha voluto essere fermamente presente per tutta la durata della manifestazione, avendo colto e promosso il valore pedagogico e formativo, di aggiunta preziosa al fondamentale lavoro didattico quotidiano, dell'iniziativa.
Prendendo doverosamente per primo la parola,  lo ha sottolineato più volte, ringraziando docenti e collaboratori per la riuscita della manifestazione ed ha evidenziato l'esperienza di vera comunità educante che si era riusciti ad incarnare, che incide sulla qualità formativa dell'Istituto, sul ricordo grato di esso da parte degli studenti, quando escono per passare agli studi superiori. Ha ricordato ed informato  che la Dante Alighieri di Bellona era stata segnalata tra le prime scuole per l'efficacia di integrazione di studenti non nati in Italia. Ha ringraziato la rappresentanza dei carabinieri in congedo presenti.
I veri protagonisti della cerimonia sono stati gli studenti, che hanno suonato l'inno e tutti in piedi con la mano sul cuore lo abbiamo cantato. Sono seguiti gli interventi di rappresentanti delle singole classi, che hanno letto quello che per loro significava ed evocava l'ITALIA, riaffermando costantemente l'orgoglio e l'emozione di sentirsi Italiani, di essere nati, di abitare, di vivere in questo caro grande paese di libertà, di democrazia, di modernità, di pace, ammirato in tutto il mondo, senza negare i problemi che esso ha ed augurandosi che l'Italia, come madre amorevole e benigna, possa al più presto risolverli per il bene di tutti, specialmente dei giovani, che spesso devono emigrare per trovare lavoro.
Ognuno leggeva attento, avendolo meditato, non superficialmente o di fretta, essendo nato da un dialogo in casse e portando quindi chi leggeva una piccola responsabilità collettiva.
È seguito l'intervento del presidente del Comitato prof. Terracciano, che ha espresso la gratitudine, l'apprezzamento, la personale  commozione per la manifestazione e per il tono, l'atmosfera vibrante che si era riusciti a creare. Ha inteso con forza solo richiamare che l'Unità e la Libertà d'Italia sono sacre e intangibili (e guai a chi le tocca, a chi osa insidiarle), che esse costituiscono il contenuto storico del termine 'Risorgimento'. Esse non sono cadute dal cielo, dal caso, dalla provvidenza, non ce li ha regalati nessuno, ma sono state conquistate, l'Unità e la Libertà della Patria, dell'Italia, con sacrifici inimmaginabili, fatti di persecuzioni, di carceri, di torture, di esili subiti, fino a dare la vita, delle generazioni, specialmente di giovani idealisti, di generosi intellettuali anzitutto, da metà Settecento alla Prima Guerra Mondiale (di cui ricorre questo anno il centenario della sua fine 1918-218).
Quel sacro patrimonio va conosciuto onorato, difeso, ed occorre periodicamente, come si è fatto nella mattinata, rinnovarne la memoria e la gratitudine.
A quel processo bisecolare tutte le Regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia, alla Sardegna hanno dato un prezioso contributo e questo é avvenuto anche per Terra di Lavoro, che nel periodo considerato (cioè fino al 1927, quando fu sciaguratamente soppressa dl fascismo) era grande come una regione, comprendendo, oltre l'attuale provincia di Caserta, anche i distretti di Gaeta, di Sora, di Nola e territori del Molise e dell'attuale provincia di Benevento.
Uomini di Terra di Lavoro hanno dato un prezioso contributo al Risorgimento Italiano, dai protagonisti e Martiri della sempiterna Repubblica Napoletana del 1799 (di cui campeggiava al tavolo della presidenza la bandiera tricolore giallo rosso azzurro, accanto alla bandiera nazionale), come il vescovo Michele Natale di Casapulla, Domenico Cirillo di Grumo Nevano (diocesi di Aversa), all'età di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat (1806-1815), al moto liberale e costituzionale del 1820-1821, ai moti del 1848, alla I Guerra di Indipendenza del 1848-1849, alla II Guerra di Indipendenza del 1859, alla memorabile spedizione dei Mille, conclusasi con la battaglia del Volturno del 1 ottobre 1860, alla III Guerra di indipendenza del 1866, alla insurrezione per Roma del 1867 e con la sua conquista poi il XX Settembre 1870, fino alla Prima Guerra Mondiale del 1915-1918, quarta ed ultima guerra di indipendenza, con il ritorno alla Madrepatria delle italianissime terre di Trento, Trieste, Gorizia, l'Istria (poi perduta per le sciagure provocate dalla dittatura fascista), dando un contributo decisivo nella storia europea e mediterranea nello sconfiggere i tre imperi assolutisti, oppressivi delle libere nazionalità: l'impero austro-ungarico, l'impero islamico ottomano, l'impero tedesco.
Di questo fondamentale e prezioso nostro patrimonio risorgimentale occorre che gli studenti e i cittadini di Terra di Lavoro prendano maggiore consapevolezza e si sentano orgogliosi eredi, anche per contrapporlo  alle immagini negative che della nostra provincia, finita nel 2017 all'ultimo posto per qualità della vita tra tutte le province italiane, sono accreditate nell'immaginario collettivo deformato come terra solo di camorra, di illegalità e di inquinamento.
La nostra è stata, è, vorrà essere una terra nobile ed alta dal punto di vista civile, intellettuale, storico, tornando al più presto tra le prime province d'Italia.
Proprio per ricordare gli eroi caduti nell'ultima guerra di indipendenza, completamento del Risorgimento, quella del 1915-1918, i sorprendenti alunni della Dante Alighieri coi loro insegnanti si sono inventati la commovente rievocazione dei giovani Caduti del loro paese, i bellonesi morti al fronte (furono 38), e così, ognuno per classe, hanno scelto un giovane caduto, ne hanno steso le notizie fondamentali (nome, cognome paternità, data di nascita, arma di appartenenza, luogo dove hanno combattuto, motivi per i quali sono morti) e lo hanno richiamato davanti a tutti, facendolo quasi rivivere, ritornare dalla tomba a ricordare a tutti il suo sacrificio, il valore che ha avuto  e il dovere di mantenere la fedeltà nostra ad esso e la nostra sempiterna gratitudine.
Così come deve avvenire ed avviene costantemente ogni anno per le Vittime, i Martiri civili di Bellona dell'eccidio nazista del 7 ottobre 1943.
Bravi, sensibili, umanissimi alunni di Bellona coi vostri insegnanti!
L'atmosfera è stata riscaldata dal canto forte ed entusiasta della canzone patriottica "La Bandiera di tre colori" con l'immagine fissa di essa sullo schermo e le parole, che scorrevano, mentre le note risuonavano.
Ha tenuto poi il preside prof. Cardillo  il suo meditato, riflessivo intervento sul dovere della memoria, sui pericoli esistenziali di appiattirsi  sul solo presente e sulla cronaca, perdendo insieme passato e futuro, con costanti esemplificazioni didattiche attentamente ascoltare e acquisite da studenti e docenti, nel consenso del preside Spalice.
L'atmosfera emozionata si è di più riscaldata, e definitivamente, con il corale canto finale dell'Inno di Garibaldi, le cui parole scorrevano sullo schermo e le cui note marziali e intense risuonavano forti nell'atrio.
Garibaldi, eroe dei due mondi, onorato ed ammirato in ogni parte del mondo con monumenti e leggende di grandezza e di disinteresse (conquistò un regno per l'Italia unita ed andò a vivere da agricoltore povero e onesto in una piccola isola sperduta della Sardegna, Caprera), aleggia con la sua memoria intorno a Bellona, che confina con i luoghi, che furono epicentro della battaglia del Volturno del 1 ottobre 1860, come S.Angelo in Formis, frazione di Capua, dove Garibaldi guidò strategicamente la battaglia epocale vittoriosa e visse per alcuni giorni (come ricordano lapidi ed il sacro piccolo cimitero garibaldino) e il cui episodio storico è ripreso nel mosaico artistico, che campeggia non a caso sullo sfondo dell'atrio dell'Istituto Dante Alighieri di Bellona.

    

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