La sfera di Dyson
Oggi giorno è possibile leggere in rete o su qualsivoglia testata giornalistica di notizie riguardanti la rincorsa alle fonti di energie rinnovabili, come sostitute ecosostenibili del petrolio.
Com’è noto, il petrolio presente sulla terra, attualmente maggiore fonte di produzione di energia mondiale, non è infinito. Sono decenni che, ormai, si discute su quelle che dovrebbero essere le nuove fonti di energia future del nostro pianeta che pian piano andranno sostituendo il carburante fossile.
Si è iniziato sfruttando l’energia del vento, poi l’energia creata dalle onde del mare ed infine l’energia solare.
E se riuscissimo a sfruttare a pieno quest’ultima risorsa? Se riuscissimo a catturare tutta l’energia emanata da un’intera stella?
Ciò sarebbe possibile?
Ebbene sì, ciò è stato teorizzato addirittura nel lontano 1959 dallo scienziato Dyson, il quale parlava, nel suo articolo “Search for Artificial Stellar of Infrared Rafiation”, di un oggetto capace di raggiungere questo scopo, denominato proprio per la sua ricerca: la Sfera di Dyson.
Per capire meglio ciò di cui stiamo parlando; immaginiamo un pannello solare, delle dimensioni di una stella, ad esempio il nostro Sole, che sarebbe capace di avvolgere, raccogliendo al suo interno tutta l’energia da essa prodotta, tutta la sua superficie.
Utilizzando una metafora, la sfera di Dyson potrebbe essere paragonata ad una coperta, che ci avvolge, durante le notti più gelide, raccogliendo tutto il nostro calore corporeo.
Tutta questa energia accumulata potrebbe essere poi trasportata sulla terra ed utilizzata per gli usi più vari, riuscendo a coprire quasi completamente il fabbisogno mondiale.
Dyson all’interno del suo articolo sostiene che questa tecnologia potrebbe essere già utilizzata nell’universo da qualche forma di vita avanzata, pertanto, trovare un esopianeta che presenta una luminosità variabile particolarmente intensa e casuale, potrebbe facilitare la ricerca di queste forme di vita con cui l’uomo, da circa mezzo secolo, cerca di mettersi in contatto.
Al giorno d’oggi però, almeno per noi poveri terrestri, rendere tutto ciò reale per le tecnologie di cui disponiamo è impossibile, ma se guardiamo con un occhio ai progressi ottenuti negli ultimi decenni, non possiamo che essere fiduciosi e chissà che magari un giorno, proprio grazie a questa tecnologia, riusciremo a metterci in contatto con i nostri amati cugini intelligenti!