Diamo un taglio alle illegalità
Costituzione, camorra bianca, violenza minorile nel mondo reale e virtuale, ed educazione alla legalità al centro degli incontri con Don Luigi Merola ed i docenti universitari Tucci, Auriemma e Iavarone, mamma di Arturo. Partirà da oggi mercoledì 21 marzo il ciclo di incontri “Diamo un taglio alle illegalità” promosso dal Liceo Garofano per celebrare la Giornata della Memoria delle vittime innocenti delle mafie, istituita il 1 marzo 2017, con voto unanime, dalla Camera dei Deputati, per ricordare l’impegno profuso da Don Peppe Diana e da tanti uomini e donne delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata.
In sinergia con “Osservatorio per la rilevazione, la prevenzione e il supporto formativo ai fenomeni di bullismo, cyberbullismo e pseudobullismo in età scolare”, l’istituto superiore di Capua guidato dal Dirigente Scolastico Prof. Giovanni Di Cicco, ha organizzato una serie di giornate di formazione rivolto ai giovani per sensibilizzarli sui valori della legalità come patrimonio umano universale.
Il primo appuntamento è in programma per domani mercoledì quando saranno i rappresentanti delle classi a consegnare copie della Costituzione Italiana a tutti gli alunni del liceo e a stimolare riflessioni sul significato che attiene al rispetto della stessa carta fondamentale.
Per venerdì 23, invece, è previsto un confronto tra gli alunni e Don Luigi Merola sul tema della camorra bianca, mentre lunedì della prossima settimana, ci sarà il culmine del ciclo di dibattiti con la conferenza dell’avv. prof. Emilio Tucci, docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, con sede in Santa Maria C.V., che tratterà il tema de “La violenza minorile: dal mondo reale a quello virtuale”.
Nella stessa giornata, ci sarà il seminario con la prof.ssa Maria Luisa Iavarone, ordinario di Pedagogia presso l’Università Parthenope di Napoli e madre di Arturo, il 17enne accoltellato alla gola, vittima della violenza minorile a Napoli che “racconterà la drammatica storia di suo figlio, un giovane come tanti che si è trovato con un coltello in gola senza sapere il perché, “colpevole” solo di essersi trovato in quel maledetto momento al cospetto dei tanti balordi che purtroppo vivono tra noi che, pur senza alimentare, facciamo ancora troppo poco per combattere alla radice il seme dell'odio e della violenza”, spiega il preside Di Cicco che introdurrà l’ultima giornata di dibattito.