La Fondazione Valenzi presenta il libro “Da Benedetti Michelangeli alla Argerich”
Sabato 24 marzo 2018, dalle ore 17.00, nella sede del Maschio Angioino a Napoli, la Fondazione Valenzi terrà l’evento “Trent’anni con i grandi pianisti” con Luca Ciammarughi, che presenterà il suo libro dal titolo: “Da Benedetti Michelangeli alla Argerich” all’interno del programma di eventi di Piano City Napoli 2018. La Fondazione Valenzi è un’istituzione di rilievo internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale, nata nel 2009, per far sì che la memoria di un uomo politico, per il quale la politica è stata “una nobile arte” e che si è impegnato per il bene comune di Napoli e della Campania, diventi un esempio. La Fondazione Valenzi vuole accrescere la consapevolezza del patrimonio culturale, artistico, storico e ambientale, dello sviluppo sostenibile, dei nuovi diritti civili, sociali e ambientali e delle pari opportunità. Inoltre la Fondazione ha l’obiettivo di promuovere la cultura delle libertà e dei valori del Mediterraneo nel quadro di una rinnovata idea d’Europa e sviluppare la cultura della responsabilità e del merito ad ogni livello, adeguata a governare le sfide della modernità e della globalizzazione. Obiettivo della Fondazione è creare luoghi e momenti di libera e serena discussione fuori da schemi contrapposti, di occasioni di esperienza concreta per i giovani, di esposizione di artisti e di promozione di esperienze innovative in campo sociale. Il libro “Da Benedetti Michelangeli alla Argerich” ha l’obiettivo di definire un quadro dei pianisti classici della nostra epoca, con spirito critico ma senza insensati disfattismi. L’autore ha l’ambizione di delineare una storia contemporanea dell’interpretazione pianistica: ben sapendo però quanto sia difficile individuare ciò che lascerà un segno e ciò che invece rimarrà inesorabilmente confinato a un’epoca o a mode passeggere. Questa è però solo una storia fra le tante possibili. A narrarla, è un giovane, Luca Ciammarughi, egli stesso pianista, conduttore radiofonico e critico musicale, profondamente innamorato della musica e del pianoforte. Sapendo che la Storia con la S maiuscola si è sgretolata in tante storie, il suo punto di vista non può che essere soggettivo, personale. Ma è un punto di vista che si nutre di tre decenni passati a suonare, sviscerare partiture, collezionare registrazioni, intervistare pianisti, ascoltarli e osservarli, talvolta persino voltar loro le pagine in concerto, cercando di instaurare un dialogo per comprendere più a fondo il rapporto fra la loro arte e la loro vita. Prendendo come punto di partenza e di arrivo due emblemi di una concezione sublime del pianoforte, Michelangeli e la Argerich, il percorso si snoda fra celebrità come Zimerman, Sokolov, Pollini, Brendel, Ashkenazy, Argerich, Lupu, Perahia, Pletnev, Kissin e geniali outsider come Berman, Egorov, Heidsieck, Fiorentino, Freire, Engerer, Barda, Gelber, Lonquich, Angelich, Sultanov e molti altri. Senza disprezzare il mainstream, l’autore ha svolto per anni un percorso indipendente, fondato sulla ricerca di personalità artistiche capaci di andare oltre una tecnocratica correttezza e di rivivificare quel mistero ineffabile che chiamiamo ispirazione.