Le dimissioni del Sindaco
In queste ultime ore quasi 600 internauti hanno lasciato sulla pagina facebook del Sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, il proprio pensiero dispiaciuto nell’apprendere di suo pugno le dimissioni dall’incarico ed esortano il primo cittadino a ripensarci perché sarebbe un male per la Città. Un simile decisione sarà stata presa sicuramente in maniera molto ponderata dal Sindaco Velardi ma è innegabile che prima del “tuono” provocato dalla sua decisione di dimettersi, il cielo doveva essere già molto “grigio” e sicuramente non per colpa della minoranza. Ogni Sindaco sa che dalla minoranza non sempre può ricevere consensi o pacche sulle spalle, logico, quindi, sospettare che il “cielo grigio” si arrivato dalla sua stessa maggioranza. Prima ci sono state le “dimissioni” dall’ATO, poi gli attacchi da parte di gruppi criminali contro un suo fedelissimo che lo hanno costretto alle dimissioni, poi la scorta armata da parte della Polizia di Stato. Il primo cittadino ha sempre affermato che avrebbe combattuto apertamente tutte le mafie, ragione per cui possiamo affermare che la sua decisione non sia scaturita da questi attacchi “canaglieschi e furfanteschi” della camorra e, quindi neppure dal fatto di dover vivere una “vita blindata”. Deve, quindi, esserci una decisione “assolutamente politica” che gli ha fatto “gettare la spugna”. Le idi di marzo (“Idi”, idus in latino (femminile plurale, della quarta declinazione), era il nome con cui venivano indicati i giorni più o meno a metà di ciascun mese del calendario romano sono una data dell’antico calendario romano, diventata celebre perché fu quella in cui, nel 44 a.C., venne ucciso Giulio Cesare. E, forzando un parallelismo con le Idi di Marzo possiamo pensare che anche il primo cittadino sia caduto sotto i colpi degli “amici politici”. Alla base della sua decisione potrebbe esserci il consiglio comunale “complicato” di giovedì 22 marzo 2018, durante il quale ben sette consiglieri di maggioranza (molti dei quali appartenenti allo stesso Pd) hanno lasciato vuote le proprie postazioni. A questi si è poi aggiunto l’ottavo, il consigliere Riccio, che si è allontanato dopo un battibecco. Proprio i numeri in bilico della maggioranza registrati durante il consiglio comunale di giovedì sera potrebbero aver spinto il primo cittadino a prendere la drastica decisione di abbandonare la guida del Comune di Marcianise. Se così fosse, ci verrebbe da dire che il risultato elettorale del 4 marzo 2018 non ha insegnato proprio nulla al Partito Democratico. La “batosta elettorale” avrebbe dovuto far riflettere tutti i democratici a qualsiasi livello, da quello nazionale sino a quello locale, ma, evidentemente non è così. Delle due l’una: o ad alcuni non gliene frega niente oppure sono così di “comprendonio sveglio” da non aver capito che i cittadini si sono stancati, vogliono politici che lavorino “per il popolo” e non per se stessi. Se il Sindaco Velardi non dovesse ritirare le sue dimissioni, che per legge potranno essere revocate entro 20 giorni, possono essere certi che l’onda “gialla” dei pentastellati li travolgerà tutti, nessuno escluso. Per questo motivo, ci auguriamo che Velardi, dopo essersi chiarito con tutti i suoi consiglieri di maggioranza, possa tornare sui suoi passi e terminare la consiliatura.