Carpentieri vince il David di Donatello 2018

Renato Carpentieri viene alla luce il 2 aprile 1943 e da giovane studente della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli si porta, quotidianamente, da Calvi Risorta, cittadina dell’Agro caleno, ove vive con la sua famiglia, nella città partenopea per frequentare i corsi universitari. Nel 1965 si stabilisce a Napoli dove partecipa al movimento studentesco in Architettura e svolge attività di organizzazione e promozione culturale, teatrale e cinematografica. Dal 1968 al 1974 è promotore di ricerche sull’espressione artistica popolare. Collabora a giornali, a riviste della Nuova Sinistra e a studi di architettura e design. Dal 1975 si dedica a tempo pieno al Teatro dei Mutamenti di cui fa parte fino al 1980. Debutta come attore nel 1976 in Serata futurista con la regia di Roberto Ferrante. Il primo spettacolo che scrive, dirige ed interpreta è “ Maestri cercando” tratto dal racconto di Elio Vittorini “Le schiavitù dell’uomo” (1977). Negli anni settanta si distingue in allestimenti e drammaturgie. E’ socio fondatore della Società Napoletana di Poesie e dell’Associazione Eutopia di Ferrara e porta in scena Zeitnot (1984), La grande sera (1985), Commedians (1986, diretta da Gabriele Salvatores), Morte accidentale di un anarchico (1987, accanto a Dario Fo), Teatrino scientifico – Resurrezione (1989), La nave del deserto e L’acquisto dell’ottone (1990). Nel 1993 interpreta i due zii nel Riccardo II di Mario Martone. Nel 1995 diventa Direttore artistico del gruppo di sperimentalismo teatrale Libera Scena Ensemble e dà vita ad una serie di laboratori e rappresentazioni: Medea, Jacque e il suo padrino (1996), Il giardino del teatro, La nascita del teatro (1997), Sale di museo (1998). Negli anni ’90 dirige a San Giorgio a Cremano due laboratori teatrali: Il giardino del teatro e il Teatro del fuoco e partecipa ai festivals di Santarcangelo, Ville Vesuviane, Polverigi, Palermo, Arezzo, Benevento, Caserta – Settembre al Borgo, Napoi – Poesie, Biennale di Venezia, Parma, Avignone (Francia) e Bruxelles (Belgio). Nel 1998 istituisce la manifestazione “Museum” nella Certosa di San Martino a Napoli che cura e dirige per 13 anni. Nel 2007 interpreta Falstaff, regia di Mario Martone, al Teatro San Ferdinando di Napoli. Nel 2011 è tra i protagonisti di “Operette Morali” di Leopardi con la regia di Martone. Nel 2014 interpreta Il professore nello spettacolo Jucature, regia di Franco Ianniello e nel 2017 dirige ed interpreta lo spettacolo L’intervista di Alberto Moravia.
Il cuuriculum cinematografico di Capentieri è robusto e di alto valore artistico: Porte aperte, regia di Gianni Amelio (1990); Il portaborse, regia di Daniele Lucchetti (1991); Il ladro di bambini, Puerto Escondido e Morte di un matematico (1992) diretti rispettivamente da Gianni Amelio, Gabriele Salvatores e Mario Martone; Sud, Caro diario  e Fiorile con la regia rispettivamente di Salvatores, Nanni Moretti e Paolo e Vittorio Taviani (1993); Il giudice ragazzino, regia di Alessandro di Robilant (1994); Asini, regia di Antonello Grimaldi  (1999); Il consiglio d’ Egitto e La vita degli altri (2002) diretti rispettivamente da Emilio Greco e Nicola De Rinaldo; Il dolore e l’amore e Ossidiana (2007), registi Andrea Porporati e Silvana Maia; Fortàpasc, regia di Marco Risi (2009); Noi credevamo, regia di Mario Martone (2010); Il gioiellino e Il corpo celeste (2011), diretti rispettivamente da Andrea Molaioli e Alice Pohrwacher; La scoperta dell’alba, regia di Susanna Nicchiarelli (2013); Il giovane favoloso, regia di Mario Martone (2014); Babylon Sisters e L’indomptèe (2016) diretti rispettivamente da Caroline Dernas  Garrel e da Gianfranco Cabiddu.
Anche il curriculum televisivo di Carpentieri è di primo ordine ed inizia nel 1982, Rete UNO, con il Fascino dell’insolito; La squadra, dal 2000 al 2007, RAI TRE; Don Matteo 3, 2002, RAI UNO, SAT 2000; Caruso, la voce dell’amore, regia di Stefano Reali, miniserie TV, 2012; I giocatori, regia di Enrico Ianniello, Film TV (2015) e Solo, regia di Michele Alhaique, miniserie TV, 2016. Nel doppiaggio è  il Commissario nella Gatta Cenerentola. Per la prosa televisiva RAI è protagonista di Molto rumore per nulla di William Shakespeare, regia di Gigi D’Aglio, trasmessa il 31 dicembre 1995. Renato Carpentieri ha avuto numerosi riconoscimenti di prestigio: David di Donatello 1993, candidatura come migliore attore non protagonista per Fiorile; Nastri d’argento 1993, migliore attore non protagonista per Puerto Escondido; Nastri d’argento 1995, candidatura come migliore attore non protagonista per Il giudice ragazzino; Nastri d’argento 2017, migliore attore non protagonista per La tenerezza; Globi d’oro 2017, migliore attore per La tenerezza; Premio Flaiano 2017 alla carriera. E’ di pochi giorni fa l’ultimo prestigioso riconoscimento: assegnazione del David di Donatello 2018 quale migliore attore protagonista per il film La tenerezza. Conoscendo la sua bravura, la sua tempra e il suo genio si è certi che altri impegnativi lavori lo attendono e conseguirà altri importanti riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale.

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