LDM – Ladri di Merende
Venerdì 13 aprile, per la prima volta, LDM – Ladri di Merende apre le porte a curiosi e appassionati, con una vera e propria presentazione dell’etichetta e della nuova “fabbrica della musica”, incubatore di creatività under 30 nella periferia romana, con una staffetta live che vedrà sul palco alcune delle più interessanti proposte lanciate negli ultimi 12 mesi: Il Branco, Folcast, Le Larve e Flora. Quattro diverse realtà, una più interessante dell’altra, nate tutte dalla fucina musicale di LDM: un’etichetta in grado di intercettare alcune eccellenze della scena romana, una factory che unisce suoni e visioni, parole e immagini, ma soprattutto una bottega, una bottega della musica dove produrre e creare, come si faceva un tempo.
Il 13 aprile, a partire dalle ore 21.30, l’occasione è ghiotta per ascoltare dal vivo quattro formazioni di rara qualità e scoprire uno spazio e una realtà che sta attirando l’attenzione di addetti ai lavori e curiosi, attratti da un approccio alla produzione musicale che rimette al centro il talento, la passione, i tormenti e i suoni, prima della dimensione commerciale, per dare vita a dei progetti genuini e di valore.
A salire sul palco a testimonianza di un fermento nuovo saranno: Il Branco, Le Larve, Folcast, Flora.
IL BRANCO “Band rivelazione live 2017” secondo KeepOn e open act per band del calibro di One Dimensional Man, Dinosaur jr, Clap Your Hand Say Yeah e prossimamente degli Zen Circus, Il Branco è una delle prime “creature” di LDM: una band di “ingegneri gestionali disadattati” che con l’album di debutto “Non fate caso al sorriso”, negli ultimi 12 mesi, ha fatto oltre 60 date live in tutta Italia, registrando sold out da nord a sud. Tra poesia e ruvidezza, metafore e morbosità, “Non fate caso al sorriso”, è un album che, come la borsa di Mary Poppins, a ogni nuovo ascolto, racconta qualcosa di diverso, parlando alla pancia, all’intelletto e al sub conscio, giocando con i vizi irrinunciabili, con le nostre malattie, con le comfort zone più vorticose, seducenti e malate al tempo stesso. “Non fate caso al sorriso”, appunto, come ammonizione, giudizio o pre-giudizio, contiene storie al limite tra onirico e reale affidate alla penna del poeta Francesco Gambini, anche al synth, alla voce ruvida di Nicola Pressi e alla batteria e drum pad di Leonardo Pressi: un mix esplosivo, inedito e originale, un sound d’oltremanica su testi rigorosamenti italiani, che per l’occasione incontra l’arte visiva di Cristiano Carotti, a cui è stata affidata la cover del disco, e che vanta esposizioni al MAXXI e la Infantellina Contemporary di Berlino.
LE LARVE "Conduce una vita bohemienne e malsana ma con tanto senso di colpa, si affida alla potenzialità evolutiva di sé stesso: proprio come una larva". Così si descrive Jacopo Castagna, in arte Le Larve, che già alla sua prima uscita discografica è riuscito ad attirare su di sé notevole attenzione della critica, grazie al suo approccio inedito e “sofferto” alla musica e alla voce. Autodidatta e polistrumentista, in grado di giocare con la voce in modo fuori dal comune, Le Larve colpisce per la capacità di “performare” la sua stessa musica e i suoi brani, dandogli ogni volta un approccio differente ed espressionistico tra pezzi recitati, testi sofferti e linee melodiche rotte. Una modalità di fare e vivere musica e parole, vocalità ed espressione, che viene dalla lunga gavetta che Jacopo ha vissuto, lavorando dall’età di 9 anni nelle più autorevoli sale di doppiaggio d’Italia, anche accanto a giganti della scena internazionale come Luc Besson e Roman Polansky. Ecco quindi la nascita de Le Larve: un nome plurale, una sovrapposizione di piani tra pop e punk, a dimostrare le tante anime di un artista, la capacità di collaborare con musicisti di varia provenienza in un mix di sound e parole originale e dalle tante letture.
FOLCAST Gioco, intrattenimento, energia pura allo stato live, funky e groove: in poche parole, Daniele Folcarelli, in arte Folcast, un concentrato di carica musicale che esplode sul palco. Esplosiva la dimensione live, esplosivo il suo primo album: Folcast, insieme alla sua band composta da Andrea FusacchIa, Massimo Ricciardi e Stefano Mazzuca, dal 2015 con l’EP Folcast e poi con il disco Quess comincia a farsi strada sulla scena romana affermandosi all’insegna di sonorità fresche e allegre che riescono a calamitare un pubblico variegato amante del funky, ma anche di sonorità più cupe.
FLORA Un piano scordato con i tasti d'avorio di una vecchia zia, poi Ostia, Essen, Londra, passando per gli Abbey Road, e un po' di Giamaica: questa è Flora, ultima arrivata in ordine di tempo nella famiglia di LDM ma con già all'attivo un percorso ricco di anima e suoni, data la sua giovane età. Da un percorso di studi vario, esperienze di vita intense, influenze lontane e un mix di sonorità che incontrano l'anima sofisticata di una ragazza intraprendente nasce il primo EP di Flora: testi italiani, in collaborazione con Gambini, in un "sound" che vive dei paesi incontrati, con la produzione artistica di Stefano Maura e Giovanni Pallotti di Bodacious Collective.
Il Branco, Le Larve, Flora e Folcast saranno i protagonisti del primo evento “in casa” di LDM.
Una carrellata di artisti originali per una factory che per la prima volta il 13 aprile apre le porte a tutti, lanciando una sfida dalla periferia della capitale: riportare al centro il fare musica insieme, dando vita a una vera e propria “fabbrica” dove incontrarsi, una bottega artigianale, dove in modo artigianale, nascono pezzi unici e non riproducibili su larga scala. Nell’era dell’iper tecnologia, dei social, dei rapporti mediati da supporti digitali, del fare musica industrialmente e in catena di montaggio, LDM, infatti fa un passo indietro, un salto indietro di trent’anni (positivo e necessario), mettendo in connessione artisti ed eccellenze, produzione artistica, video art, arte visiva, per accompagnare gli artisti, attentamente scelti, in un percorso produttivo dal suono all’immagine, dando vita a progetti mai banali.