“Dai teleschermi di Rai Uno, ecco il vostro Luna Park!”
“Il Barattolo”, “Miss Italia”, “Scommettiamo che..”. Fabrizio Frizzi, dal 1980 sino al 26 marzo 2018, è stato il “figlioccio” preferito della Rai in tutt’Italia, costantemente presente nelle nostre case per ben quarant’anni. Adorato da amici e colleghi, dai ragazzi che sono cresciuti guardando i suoi show di varietà, dai bambini, che è riuscito a far innamorare follemente col suo “Woody”, sceriffo di Toy Story. Milioni sono i saluti sui social, solo su instagram infatti, più di 10.648 post: “Gentile, onesto, buono, generoso”. “Fabrizio, sei stato la mia infanzia”. “In questo momento vorrei abbracciarti, grande amico, uomo meraviglioso.” Pulito, corretto, GENTILE la parola più ricorrente: questi gli aggettivi che coronavano lo spirito del conduttore, mai fuori luogo, mai prosaico. Filantropo, partecipante a plurime attività contro svariate malattie, nel 2000 durante la conduzione di “Per tutta la vita”, Frizzi si assenta per un breve periodo, “giustificato” dalla collega nel programma, Romina Power, con alcune semplici parole: “Fabrizio non è potuto esserci, perché ha fatto una cosa bellissima.”. Solo successivamente, si è venuti a conoscenza della donazione del midollo osseo da parte del conduttore, ad una bambina: durante una partita del cuore, Valeria Favorito, ormai divenuta una ragazza, raggiunse Frizzi ringraziandolo di cuore, ed ammettendo di averlo cercato per anni, poiché rimasto donatore anonimo. Con queste parole non vi si vuole descrivere Fabrizio Frizzi come un santo, ma come un uomo buono, decisamente attaccato alla vita e ai suoi valori, sempre positivo, nonostante tutto. Il suo merito più grande è stato infatti questo: la fiducia nel mondo, il credere nella bellezza e nella semplicità delle cose, ingenuamente, travolgendo chiunque lo seguisse.