“Lascia che ti riempia il cuore e che ti oscuri la mente”: CUPE VAMPE
Seconda edizione dell’Apogeo Spring Contest, 22 marzo 2018: è in quest’occasione, che ci è stato possibile percepire ed ascoltare l’energia e le parole dell’alternative rock band napoletana, i Cupe Vampe. Formato alla voce da Marco Altamura, Fabio Borrelli alla chitarra, Mattia ed Alessandro Falco rispettivamente al basso e alla batteria, il progetto, nato ad aprile scorso, sta evolvendosi, con cautela, ma dinamicamente. Stregati dai loro pezzi e dal mood che sono riusciti a diffondere nonostante il brevissimo tempo, ci siamo incuriositi alla loro storia, e abbiamo voluto incontrarli il 29 di questo mese.
Siamo prima di tutto partiti nel chiedere quale fosse il significato del nome “Cupe Vampe”:
– Ci siamo ispirati al nome di un brano dei CSI (storico gruppo Italiano che nacque dalle ceneri dei CCCP): in uno dei loro album più riusciti, Linea Gotica, c'era questo pezzo che parlava dell'incendio della biblioteca di Sarajevo intitolato proprio “Cupe Vampe”. Noi eravamo estremamente innamorati del pezzo e ci piaceva veramente un sacco come nome di una band, quindi non siamo riusciti a trovare altro che ci piacesse di più.
Com’è nato il progetto:
– Il progetto è nato circa due anni fa in maniera abbastanza casuale, io (Fabio) e Mattia ci siamo conosciuti a casa di un ragazzo con cui ci siamo ritrovati a suonare, senza neanche conoscerci. Successivamente, per vari motivi ci ritrovammo soli, anche se continuammo a suonare: ci piaceva ciò che ne usciva fuori e non volevamo che la cosa si concludesse lì. In un secondo momento, aggiungemmo alla batteria il fratello di Mattia, Alessandro, fino a sentire la necessità di una voce, dato che iniziammo a scrivere brani su brani. Dopo un po' di ricerca, ed un cantante che fu costretto a lasciare, convinsi Marco che già conoscevo, a provare con noi, senza impegno. Lui ne rimase entusiasta e le cose vennero fuori molto bene, via via ci fu sempre più sintonia; nonostante i pezzi fossero cambiati, ci piacquero maggiormente. Quindi, perché non continuare…
Quali sono stati i modelli d’ispirazione, il genere prediletto:
– Per quanto riguarda band ce ne sarebbero centinaia credo. In particolare ascoltiamo molto la musica noise/alternative degli anni 90. Gruppi di riferimento che hanno particolarmente influenzato le nostre melodia sono stati gli Slint, parte degli Shellac e poi in generale ascoltiamo Radiohead, Modest Mouse, e Verdena per quanto riguarda la scena italiana. Ad ogni modo, eravamo partiti che volevamo suonare noise rock, ma più che altro ci sono parti noise in alcuni brani.
– Adesso comunque facciamo un alternative che prende contaminazioni da diversi generi quali l'hardcore, l'emocore, il grunge.
Per quel che riguarda la parte pratica dei brani, chi li scrive:
– I nostri pezzi nascono da esperienze che facciamo, e che poi raccontiamo. Molto spesso capita di ispirarci a ciò che leggiamo, vediamo. In realtà in alcuni pezzi ci sono dei riferimenti a film, libri o altro, però non lo diciamo mai, più che altro non abbiamo neanche mai avuto modo di dirlo. In generale, ciò che noi suoniamo e scriviamo nasce da particolari stati d'animo per cui poi sentiamo di dover prendere una penna o uno strumento e via, così, quel che ne esce, viene portato in sala, e viene poi elaborato da tutti. Insomma, ognuno aggiunge il suo, non c'è un autore vero e proprio. Siamo noi e basta.
Quali sono ad oggi i prodotti, che possono essere ascoltati/visti:
– Abbiamo prodotto tre demo in uno studio, con l'aiuto di due ragazzi che si sono messi a disposizione nostra per ben 3 settimane. Abbiamo un bel po' di materiale inedito, che portiamo in giro e che speriamo di far uscire il prima possibile, però è una cosa a cui vogliamo lavorare accuratamente, senza fretta, dedicando tutto il tempo che questa "creatura" necessita.
Infine, quali sono i progetti, le aspettative e soprattutto, lo scopo:
– Cerchiamo, ovviamente, di portare avanti quanto più possibile la nostra musica, di riuscire ad esprimere certe cose in un modo che magari, attualmente, nel panorama italiano non si sente per nulla. Non ci aspettiamo tanto, non per mancanza di capacità o altro, ma perché ci sono tantissimi fattori che secondo noi condizionano il successo che può ottenere un gruppo, quindi non ci siamo mai posti il problema di dove possiamo arrivare. Conosciamo tantissimi gruppi che nonostante avessero capacità enormi, magari anche al di sopra di quello che si sente in giro, non hanno avuto il successo che si meritavano. Quindi le nostre aspettative rimangono sempre le stesse: suoniamo perché è forse una delle poche cose che riusciamo a fare, ma che soprattutto fa emergere delle emozioni che magari ogni giorno non riusciamo a sentire facilmente. Ad ogni modo, attualmente ci siamo proposti a diverse etichette, senza troppo successo; altre invece sembravano aver obiettivi che differivano dai nostri, quindi non ci siamo fidati troppo. Siamo stati contattati però da Musicraiser per avviare una campagna di crowdfunding. Ci stiamo lavorando e speriamo possa uscirne qualcosa di carino, che potrebbe anche darci una grossissima mano, e in cambio dare subito qualcosa a coloro che vogliono sostenerci, senza troppe pretese.