“Il caffè è nocivo”, sentenza in California solleva polemiche

Sta facendo discutere la sentenza di un giudice californiano che ha stabilito l’obbligo di indi-care sull’etichetta del caffè le testuali parole “contiene sostanze che possono nuocere alla sa-lute e provocare anche il cancro”.
Secondo il National Cancer Institute difatti il processo utilizzato per la torrefazione del caffè, svilupperebbe una sostanza molto pericolosa chiamata “acrilamide”. Questa sostanza, che si sviluppa durante la combustione ad alte temperature, è già presente nel fumo di sigarette e in molti alimenti tra cui patatine fritte, alcuni tipi di biscotti, craker, salatini ed altri prodotti.
L’acrilamide è stata trovata per la prima volta nel 2002, da alcuni ricercatori svedesi che trovarono una correlazione di alti livelli nel sangue di questa sostanza ed alto consumo di pa-tatine fritte. Questo composto infatti è particolarmente presente in alimenti che contengono grandi quantità di amido. Le patatine fritte sono particolari indiziate perché ne contengono fino a 5mg/Kg.
Gli effetti tossici dell’acrilamide si manifestano principalmente sul sistema nervoso e sull’apparato riproduttore, sia nell’uomo che nella dona.
Il National Cancer Istitute ha spiegato che grandi quantità di acrilamide si svilupperebbero durante la torrefazione del caffè e quindi da ciò ne consegue il potenziale rischio della salute.
Le grandi aziende produttrici di caffè in USA, raggruppate sotto la sigla della National Coffee Association, in un comunicato diramato, hanno spiegato che “secondo le direttive guida dietetiche del governo americano il caffè fa parte di uno stile di vita salutare”.
In ogni caso, considerato che è difficile rinunciare ad un buon caffè, è bene ridurre la quantità di cibi fritti in modo da ridurre l’assorbimento di acrilamdie.

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