Vetustà ed obsolescenza del parco tecnologico

La prevenzione in ambito sanitario è un investimento e non un costo. E l’ammodernamento tecnologico dei macchinari di diagnostica per immagini è ormai una priorità imprescindibile e ineludibile. Si è parlato di questo Martedì 10 Aprile a Roma, presso il Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi in Sala Montale, in occasione della seconda giornata del ciclo di lavori “Vetustà ed obsolescenza del parco tecnologico. Soluzioni innovative per la gestione ed il rinnovo” organizzato dall’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti” Onlus (http://www.dossetti.it/).
Il Segretario Nazionale Claudio Giustozzi: “L’Associazione ha già predisposto una proposta di Legge da sottoporre all’attenzione del prossimo Parlamento. Rinunciare all’innovazione vuol dire generare un duplice danno alla persona che vede compromessa la tutela tanto del suo status di paziente quanto quella di utente/consumatore. L’urgenza di un cambiamento non riguarda soltanto aspetti legati a strutture ed apparecchiature bensì l’intero sistema sanitario nazionale. Per questo continueremo a confrontarci in futuro, per giungere all’ultima stesura della proposta di legge da presentare ad unanimità al nuovo Governo”. Secondo il Direttore Affari Istituzionali & Health Economics GE Healthcare Massimo Giuseppe Barberio: “Il tema dell’obsolescenza del parco tecnologico in Italia è reale e si  è fortemente acuito negli ultimi anni. Il razionamento degli investimenti di tecnologia e innovazione è stato particolarmente significativo: un gran numero di apparecchiature non è più in grado di soddisfare gli standard di utilizzo. Ed erogare sanità con tecnologia obsoleta è limitante nel risultato clinico, è a volte rischioso per il paziente e per gli stessi operatori sanitari ed è più oneroso in termini di manutenzione e costi di gestione”. Precisa inoltre Leonardo Santi, Professore Emerito di Oncologia Medica dell’Università di Genova: “Migliorare la qualità delle apparecchiature corrisponde a una riduzione dei costi di esercizio, a prestazioni più efficaci e ad un aggiornamento continuo del personale scientifico e tecnico, dunque a un miglioramento di tipo economico generale del sistema. Altresì opportuno è incentivare le collaborazioni interistituzionali e garantire una maggiore diffusione delle conoscenze di quanto è stato già fatto e di quanto ancora si potrà fare.”
Tra gli altri, Fernanda Gellona, Direttore Generale di Assobiomedica, ha precisato: “In Italia abbiamo troppe apparecchiature obsolete e mal utilizzate. E’ il risultato di uno studio che abbiamo voluto affrontare per immaginare, anche a fronte dei limiti di spesa di questo Paese, proposte sostenibili da un punto di vista economico e organizzativo. Comprare meno ma meglio, dunque, e accogliere tutte le opportunità che le nostre imprese offrono per soluzioni e innovazioni partendo dalle proprie tecnologie e coinvolgendo tutti i professionisti operanti nel settore”. Sottolinea inoltre il Direttore Scientifico del Policlinico Casilino, Giovanni Simonetti: “La tecnologia sanitaria del Paese versa in condizioni tragiche e  i costi di  manutenzione sono altissimi. Un salto gestionale nell’ambito del rinnovo del parco tecnologico potrebbe avvenire attraverso la formula del noleggio delle apparecchiature, sfruttandone al massimo le potenzialità, abbattendo tempi di attesa e costi di gestione ed evitando sprechi ed interessi privati in ambito pubblico”.
Moderatore Laura Cancellieri, a presiedere i lavori il Segretario Nazionale Claudio Giustozzi.

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