L’impegno di “Letteratitudini” è inarrestabile

Chi non ha già sentito parlare di inquinamento, alzi la mano! Naturalmente sto scherzando, dice la Maisto, coordinatrice del  sodalizio di “Letteratitudini” – proseguendo  “ovviamente ognuno di noi sa bene cosa sia questa piaga dell’umanità. Tuttavia ritengo che sia utile a tutti fare un ripasso e vorrei iniziare dando solo delle semplici nozioni,  dopodiché la parola andrà al nostro esperto RAFFAELE LAURIA,  responsabile del WWF di Caserta, nostro graditissimo ospite e relatore d’eccezione, che ci darà informazioni più dettagliate e precise.
Sappiamo che l’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente provocata da cause che possono essere di tipo naturale, come ad esempio un’eruzione vulcanica o un incendio, oppure di tipo antropico, cioè dovute all’opera dell’uomo. Noi nel nostro incontro ci limiteremo ad occuparci del solo inquinamento prodotto dalle attività umane.
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico i principali responsabili sono gli autoveicoli, le industrie, le centrali termoelettriche, il riscaldamento domestico e gli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, soprattutto se privi di impianti di depurazione. Tra le sostanze che maggiormente inquinano l’aria vanno menzionate: l’ossido di carbonio, gli ossidi di azoto, l’anidride solforosa, l’ozono, le particelle totali sospese, i metalli, gli idrocarburi.
Per quanto riguarda, invece l’inquinamento delle acque interne, cioè dei fiumi e dei laghi, è provocato soprattutto dagli scarichi industriali, agricoli e urbani. Le industrie riversano nelle acque soprattutto composti chimici in soluzione o sotto forma di emulsioni e schiume (acidi e basi forti, sali minerali, idrocarburi, catrame, coloranti ecc.). Invece l’agricoltura immette nei fiumi e nei laghi sostanze nocive attraverso l’uso di pesticidi e fertilizzanti. Gli scarichi urbani, infine, riguardano sopratutto materiale organico e schiume prodotte da saponi e detersivi.
L’inquinamento marino è dovuto, oltre che al deflusso delle acque interne inquinate, allo scarico diretto operato, senza efficaci depurazioni, da industrie e insediamenti urbani costieri e all’eliminazione di rifiuti da parte delle imbarcazioni. Va inoltre detto che le sostanze inquinanti disperse nell’atmosfera prima o poi finiscono per precipitare  in mare. L’inquinante più diffuso è senza dubbio il petrolio, a causa soprattutto della deplorevole pratica di scaricare in mare le acque di lavaggio delle cisterne delle petroliere e del ripetersi di incidenti che coinvolgono petroliere o piattaforme per l’estrazione del petrolio.
Ed allora cosa facciamo? Molto significativa è la giornata mondiale dell’acqua, appuntamento fortemente voluto dalle Nazioni Unite, che viene celebrato ogni anno il 22 marzo dall’ormai lontano 1992, e non può essere solo una ricorrenza dove si consumano le parole. E’ opportuno, invece, cogliere quest’occasione per soffermarci su un elemento così vitale per la nostra quotidianità, soprattutto in un momento storico in cui si parla di cambiamenti climatici che influiscono sull’ambiente e, tra questi, sull’acqua, purtroppo scarseggiante in più zone del Pianeta.
Un argomento talmente scottante che non basterebbero pagine e pagine per poterlo illustrare nel migliore dei modi, ma noi di Letteratitudini, giusto per ritornare alle nostre consuetudini letterarie abbiamo pensato che non possono mancare, durante il nostro incontro, alcune poesie d’autore inerenti l’ambiente e la natura come: Il testamento di un albero di Trilussa; Il Torrente di Umberto Saba; Il tuono di Giovanni Pascoli;  tre poesie ecologiche-sociali di Graziella Poluzzi, ossia Ecologia: Lido Marino – Acqua – Popoli Migranti.
Ma come poteva  mancare all’appello: “Laudato sii, o mi’ Signore”  il  meraviglioso “Cantico delle  Creature” di San Francesco d’Assisi: Laudato sii, o mio Signore, per tutte le creature, specialmente per messer Frate Sole, il quale porta il giorno che ci illumina ed esso è bello e raggiante con grande splendore: di te, Altissimo, porta significazione……
Ed infine la dolce lirica di Francesco Petrarca “Chiare, Fresche et dolci acque “, ma con un interrogativo: chissà cosa direbbe oggi il Petrarca?

Chiare, fresche et dolci acque
 
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fiancho colonna;
herba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole extreme.
……………………………………………………
L’evento  dal tema: “CHIARE , FRESCHE ET DOLCI ACQUE – MA CHISSA’ COSA DIREBBE OGGI IL PETRARCA?”    è previsto per martedì 22 Maggio p.v. alle ore 19,30, sempre presso il salotto letterario di Matilde Maisto sito in V.le Europa n. 33 – Cancello ed Arnone (CE).

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