Il mistero della linea di San Michele
Ricco di storia, il continente europeo ha da sempre alimentato attraverso miti e leggende, talvolta anche verosimili, la curiosità di studiosi e appassionati. Nel corso dei secoli si sono susseguite numerose ricerche sulla base di testimonianze il più delle volte a sfondo religioso. Tra gli arcani più noti vi è di certo quello del Santo Graal, dal greco κρατήρ (vaso) nel quale, si narra, sia stato raccolto il sangue di Gesù dalla croce ad opera di Giuseppe d’Arimatea. Inutile dire che tale mistero ha subito notevoli contaminazioni, basti pensare alla leggenda dei Cavalieri di Re Artù e del regno di Camelot.
Nonostante le più disparate interpretazioni non potremo mai ricostruire i racconti con precisione, cosa che avviene, invece, nel caso della linea di San Michele Arcangelo.
San Michele la cui etimologia deriva dall’ebraico Mi-ka-El che significa “chi è come Dio?”, ha rappresentato, in un epoca in cui le forze del male avevano una grande influenza sul pensiero dell’uomo, un “Principe delle milizie celesti” come fu definito da Papa Leone XIII che gli dedicò un’importante preghiera dopo la visione della lotta tra il demonio e l’Arcangelo. Lo stesso sommo poeta italiano Dante, lustra il Santo, riconoscendogli grande potere di intercessione e, citandolo nel VII Canto dell’Inferno, nel XIII del Purgatorio e nel IV del Paradiso, con diversi e splendidi passaggi, rende manifesta la bellezza del potente Angelo.
Ebbene, per linea sacra di San Michele intendiamo il perfetto allineamento geografico, per oltre 2000 chilometri, di ben sette santuari. Essa parte dall’Irlanda, luogo in cui l’Arcangelo avrebbe ricoperto un importante ruolo: attraverso l’apparizione a San Patrizio, infuse nel santo la forza di poter sconfiggere il diavolo che dilaniava il paese dove sorse il primo edificio sacro con il nome di Skellig Michael “roccia di Michele”.
La Cornovaglia è il secondo luogo che annovera l’apparizione del Santo ad un gruppo di pescatori presso St. Michael’s Mount, dove sorge il santuario a lui dedicato.
La terza tappa della linea corrisponde al celeberrimo Mont Saint-Michel in Francia, uno dei siti più visitati e patrimonio UNESCO dal 1979. La linea prosegue in Italia in val di Susa giungendo al Santuario piemontese chiamato “la Sacra di San Michele”. La quinta tappa si trova ancora in Italia e precisamente nel Gargano, incredibilmente situata in una caverna. Il penultimo santuario corrisponde a quello eretto presso l’isola greca di Symi e contiene un imponente effigie del Santo. La linearità del percorso termina in Israele presso il Monastero del Monte Carmelo ad Haifa.
Secondo quanto riportato nell’agiografia del Santo, tale allineamento rappresenterebbe la spada con la quale l’Arcangelo trafisse il diavolo rispedendolo all’inferno. Una semplice coincidenza o un vero e proprio ordine spaziale legato a un mistero architettonico?