Amalfi, ‘o giardino d’ ‘o limunzello
Non tutti sanno che, secondo una leggenda, Amalfi nasce da un amore mitologico, quello tra il figlio di Zeus, Ercole, e l’umana Alcmena, da cui deriverebbe proprio il nome del “paese dove fiorisce il limone”, come scriveva circa due secoli fa Goethe. Rimestare questa leggenda è un fatto doveroso per ricostruire sia le origini di questa città, in cui mare e cielo si sposano all’orizzonte, sia per discettare su quello che è forse il prodotto più rappresentativo dell’area: il Limone Costa d’Amalfi. L’amore tra Ercole, perdutamente innamorato della sua donna al punto da volerla sposare, è dei più tragici, perché destinato a durar poco a causa dell’improvvisa morte della bellissima ninfa. Afflitto per la perdita dell’amata, decide di cercare un luogo degno di tale sepoltura. La terra vocata ad ospitare cotanta bellezza sarà proprio Amalfi, che il semidio decise di adornare con quegli alberi dai frutti pastosi, profumati e squillanti di sole che aveva rubato al Giardino delle Esperidi. I frutti scelti da Ercole furono proprio i limoni, oggi grande orgoglio della Costiera Amalfitana e di tutta quanta la Campania. Ma la leggenda si impasta con la storia, la quale attesta che, in realtà, furono gli Arabi ad introdurre l’agrume dal colore del sole durante le loro espansioni nel nostro Meridione. Ed è proprio a questi conquistatori che si deve anche il suo nome dal momento che, inizialmente chiamato “citro”, viene poi denominato con una parola di origine araba, “limunzello”. La vera diffusione si ha, però, nell’XI secolo quando Amalfi, Repubblica marinara decretò che a bordo delle proprie navi ci fossero sempre provviste di limoni, i quali risultavano utili nella lotta allo scorbuto dovuto alla carenza di vitamina C di cui gli agrumi sono ricchi. Ad attestare l’esportazione verso altri paesi, in tempi tutt’altro che recenti, è uno storico amalfitano, Matteo Camera che nel 1600 scrive che i limoni “da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati italiani, assieme a limoncelli e a cetrangoli”. Allo stesso periodo risale anche un accenno ad un “limon amalphitanus” dalle caratteristiche molto simili all'odierno Sfusato Amalfitano, altro nome del Limone Costa d’Amalfi, che presenta una buccia spessa, di colore giallo chiaro e ricca di oli essenziali. Esso viene coltivato nei famosi “giardini di limoni” e raccolto più volte l’anno, anche se la maggiore produzione si ha tra marzo e luglio. Largamente impiegato in cucina e nella realizzazione del limoncello conosciuto per l’inconfondibile aroma di questo agrume, il Limone Costa d’Amalfi si è fregiato del riconoscimento IGP ed è considerato un prodotto di eccellenza e di orgoglio campano.