Cala il sipario sull’esposizione della copia del Cristo Velato

Le Parrocchie di san Germano Vescovo e Maria Santissima delle Grazie di Sant’Andrea del Pizzone, frazione del Comune di Francolise, facenti parte dell’Arcidiocesi di Capua, e il locale comitato festeggiamenti “San Germano Vescovo e Maria Santissima del Rosario” hanno organizzato l’esposizione della riproduzione scultorea del “Cristo Velato” di Pietro Santamaria. La scultura si può ammirare nella chiesa di San Germano Vescovo di Sant’Andrea del Pizzone fino a domenica 17 giugno 2018, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 21.00. L’opera originale realizzata da Giuseppe Sanmartino (1720-1793) nel 1753, scultore del grande virtuosismo tecnico, su incarico del Principe San Severo Raimondo Di Sangro, è custodita nella Cappella San Severo di Napoli ed ha suscitato  non poco interesse e partecipazione nei milioni di visitatori che hanno avuto la fortuna e il piacere di osservarla personalmente e da vicino. Non esiste dubbio alcuno che l’opera sia stata realizzata interamente in marmo e ciò è anche confermato da alcune lettere dell’epoca. Una ricevuta di pagamento a Sanmartino, datata 16 dicembre 1752, firmata dal Principe e conservata nell’’archivio storico del Banco di Napoli recita “E per me gli suddetti ducati cinquanta gli pagarete al Magnifico Giuseppe Sanmartino in conto della Statua di Nostro Signore morto coperta da un velo ancor di marmo”. Notevole interesse ed ammirazione ha prodotto e produrrà la visione della riproduzione della scultura realizzata dal Santamaria per la sua straordinaria fedeltà all’originale. L’autore scultore, restauratore e docente, casertano “doc”,  in riferimento al lavoro prodotto ha scritto “Nel 2010 mi sono recato nella Cappella San Severo di Napoli e tra tutte le sculture presenti il Cristo Velato ha stregato la mia anima di scultore. In uno studio quasi febbrile di bozzetti di argilla, ho tentato di ritrovare quella naturalezza che Sanmartino, due secoli prima di me, aveva saputo infondere a quel pezzo di marmo. Così ho cercato di plasmare, attraverso la marmolite, le emozioni suscitate dall’ineffabile bellezza e dal sentimento di profonda umanità che contraddistinguono il Cristo Velato”.

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