Il Mezzogiorno, che ha tradito se stesso

Roma – Il vero scopo storico antico della Lega (Nord) e di Salvini. Considerazioni personali, quindi discutibili, che intendono essere solo un umile contributo ad una libera, franca, seria discussione pubblica.
Tutto l’attivismo di Salvini come ministro dell’interno sui temi scottanti e che toccano nervi scoperti collettivi, come la confusa, indiscriminata immigrazione, i rom e i loro campi che creano problemi quotidiani alle città e al territorio dove sono ubicati, la criminalità, la difesa personale, i vaccini, ad esempio, non affrontati in modo deciso ed adeguato particolarmente per i limiti e per il malgoverno soprattutto del vecchio centrosinistra, che ha avuto per decenni tutto il potere dal Governo alle Regioni, alle Province, ai Comuni, sta nascondendo quello che è il vero obiettivo antico, originario della Lega Nord, fondata dal nemico offensivo d’Italia (in particolare del Mezzogiorno) e dell’Europa Bossi, ancora onnipresente e senatore, di cui Salvini è l’erede fedele e il formale segretario: disintegrare nei fatti, sostanzialmente, l’Unità d’Italia, per far nascere uno Stato indipendente, o sostanzialmente tale, che abbia come assi le ricche regioni della Lombardia e del Veneto e dare colpi sempre più duri all’Unione Europea, la forza storica miracolosa, che, su basi ideali universaliste, multireligiose, federali, con la fondamentale conquista della moneta unica, si oppone e si opporrebbe a processi di disgregazione nazionale.
In questo disegno tragico è sostanzialmente collaborato dai postfascisti di Fratelli d’Italia, nemici dell’Italia e dell’Europa libere, laiche, democratiche, antifasciste, dall’equivoca Forza Italia, aggregato qualunquista, di trasformisti di ogni provenienza, filorusso putiniano (tutti sanno dell’intimo legame tra Berlusconi e Putin, che ha concesso di fatto a Mediaset ad esempio il monopolio della trasmissione televisiva dei Mondiali di calcio in Russia, con gli immensi profitti pubblicitari e di prestigio che sta ottenendo, demolendo la fondamentale televisione pubblica), formalmente cattolico popolare, ma visceralmente nemico delle forze progressiste e laiche.
Pochi hanno notato che la Lega (Nord) ha imposto un Ministero degli Affari Regionali e Autonomie, assegnato ad una ortodossa leghista Erika Stefani, il cui unico, vero scopo è portare avanti dall’interno delle istituzioni, occupate con l’alleanza lucida e machiavellica con l’ingenuo e cosi strumentalizzato e corresponsabile Movimento Cinque Stelle, lo scopo fondamentale della nascita e dell’esistenza della Lega Nord.
Mentre l’opinione pubblica è distratta dai fuochi pirotecnici salviniani abilmente e machiavellicamente predisposti ed orchestrati, che stanno fruttando pericolosi e tragici consensi e forza alla Lega (Nord), ridimensionando l’alleato Cinque Stelle, ormai fagocitato e depauperato nella sua attrazione elettorale dal suo tragico collegarsi con una destra sostanzialmente separatista, xenofoba, antirisorgimentale, clericale, il collaboratore e vero boss leghista di Salvini, il governatore del Veneto Zaia, sta imponendo, in accordo pieno con la ministra suddetta, un processo di maggiore autonomia, sulla base anche di un machiavellico referendum regionale vinto, generico e quindi equivoco (la gente non poteva capire una materia così complessa giuridicamente, come quello delle nuove competenze regionali nei confronti di quelle statali).
Si profilano nel breve periodo un accrescersi di funzioni della Regione Veneto a scapito dello Stato Nazionale (che sarà seguito anzitutto dalla Lombardia in mano leghista ormai da anni, con un processo al quale si stanno sciaguratamente accodando, in modo storicamente corresponsabile, anche regioni di vecchio centrosinistra, come l’Emilia Romagna), una diminuzione di entrate per lo stato nazionale, che avrà limiti di intervento per la comunità nazionale e in particolare per le parti meno ricche del paese, un potere politico, oltre che economico, pericolosamente accresciuto per il Veneto e la Lombardia leghiste, che accentueranno le loro tendenze egoiste, antiunitarie, sostanzialmente separatiste, antieuropee, anche se, in via transitoria, faranno finta di essere ancora formalmente rispettose dell’Unità d’Italia e dell’Unione Europea.
Il Mezzogiorno, che ha tradito se stesso, votando una Lega machiavellicamente mascherata, che l’aveva offeso a sangue per anni dalla sua nascita bossiana e che lo abbandonerà a se stesso, se riuscisse nel suo intento sostanzialmente separatista, si fa prendere per il naso, attratto dalle uscite salviniane ducesche di echi mussoliniani su problemi indubbiamente scottanti di ordine pubblico, di cui soffre, ed anche perchè nella sua tragica pancia storica qualunquista, diffusamente incolta e cafonesca, ancora permangono pulsioni medievali, reazionarie, clericali, nostalgiche di assolutismi e di borbonismi antiunitari, antirisorgimentali, antimoderni, accresciute da possenti convergenze di sinistra marxista socialcomunista antirisorgimentale (e Caserta è una delle aree più tragicamente impregnata di questi miscugli borbonici-marxisti-cattolici reazionari, non a caso divenuta l’ultima provincia d’Italia), che, in una disintegrazione dello stato nazionale e ‘borghese’, sognano anacronistici regni del sud o della Sicilia o repubblichette senza capo nè coda, destinate a marginalità storiche ed a risucchi nel sottosviluppo africano o orientale, prede sempre più di criminalità e di mafie, che non avrebbero più ostacoli ad essere anche formali classi dirigenti.
Per questi scenari inquietanti, da mostri generati dal sonno della ragione, dall’eclisse dello spirito critico e civile, dalla perdita della memoria nobile ed alta dell’Italia libera, moderna, laica , una ( di cui i nuovi mezzi internet social sono anche corresponsabili accanto ai limiti antichi della scuola pubblica e privata e degli altri mezzi di condizionamenti di massa, tipo la tv pubblica lottizzata), la chiesa cattolica gioca sempre un suo possente ruolo equivoco, avendo una profonda, costante pulsione antirisorgimentale, antiliberale, antieuropea, e quindi non costituisce una difesa, una protezione storiche, al di là di formali posizioni di rispetto di Roma capitale, di Italia libera ed una, di Unione Europea (finchè poi non le toccano, non le toccheranno gli immensi privilegi di cui gode in ogni campo, una delle cause dell’immenso debito pubblico nazionale, di cui per viltà e condizionamenti antropologici nessuno parla, ha il coraggio di parlare, dalla cosiddetta destra al cosiddetto centro, alla cosiddetta sinistra, compreso Cinque Stelle).
E di questa oscillante, equivoca posizione cattolica, ha saputo e sa approfittare machiavellicamente Salvini, che ha concluso la campagna elettorale a piazza Duomo a Milano con il vangelo e il rosario in mano, per mandare un messaggio rassicurante e di complicità alla grande potenza vaticana.
Il compito di chi non è immerso nel sonno della ragione è arduo, drammatico, simile ad altri momenti della storia d’Italia dall’età feudale a quella controriformista, alle dominazioni straniere e alle divisioni politiche, al tragico fascismo, alle corruzioni partitocratiche e al terrorismo.
Occorre essere sentinelle vigilanti, pur coi limiti di ognuno, pronte sempre ad intervenire, agendo energicamente, nella notte che incombe, per il bene civile, sociale, politico della nostra cara Patria Italia libera, laica, una, democratica e dell’Unione Europea libera, laica, democratica, fonte di una pace che il continente non conosceva da millenni, miracoli storici da difendere con le unghie e con i denti..

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post