Lumache pericolose sono arrivate in Europa
Bellona – Gli scambi commerciali sempre più frenetici e il bisogno di mobilità dell’essere umano, accresciutosi esponenzialmente nell’ultimo secolo, hanno aperto nuove vie di colonizzazione di nuovi territori, su scala planetaria, a specie animali e vegetali alloctone, con caratteristiche eco-biologiche opportuniste, a comportamento invasivo. In pochi anni la mobilità dell’uomo e dei suoi beni ha abbattuto le barriere fisiche che durante milioni di anni l’evoluzione naturale delle cose ha eretto, circoscrivendo lo sviluppo delle comunità vegetali e animali. Catene montuose, oceani e grandi fiumi hanno limitato naturalmente la diffusione delle specie, originando il grande mosaico di biodiversità alla base della Grande Bellezza della Biosfera. Approfittando di un posto assegnato, oppure in veste di clandestini a bordo di uno dei tanti container che attraversano rapidamente mari e cieli, le specie alloctone fanno balzi di migliaia di chilometri in poche ore e se trovano le condizioni ideali, in qualche caso, diventano invasive e provocano danni miliardari all’ambiente e all’agricoltura, alle infrastrutture e alla salute. Questo è anche il caso della lumaca del fango Austropeplea viridis, che vive in Cina, in Mongolia e nel Sud-est asiatico e della Leberegelschnecke Galba cubensis che vive nei Caraibi e nel Sud America, due specie di lumache esotiche e potenzialmente pericolose. I ricercatori le hanno trovate per la prima in Europa, segnalandone la presenza giovedì al convegno organizzato dal Senckenberg Natural History Museum a Dresda. Entrambi i tipi di lumache non sono solo parassiti per le piante di riso, ma anche potenziali patogeni, perché servono come ospiti intermedi per la cosiddetta fasciolosi. Il parassita viene trasmesso attraverso il cibo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in tutto il mondo, circa 2,5 milioni di persone sono affette da un’infezione da Fasciola epatica,il grande infarto del fegato. Il parassita, viene ingerito da ruminanti come bovini, capre e pecore. Ma a volte può anche attaccare il fegato umano. La trasmissione nell’uomo avviene mangiando insalate crude, verdure e piante selvatiche come il crescione. Le lumache sono state segnalate nelle risaie del Delta dell’Ebro catalano e le indagini genetiche molecolare sono state studiate dai ricercatori del Senckenberg Natural History Museum a Dresda. “Pensiamo che le lumache raccolte nelle risaie spagnole provenissero dalla vicina acquacoltura e si siano diffuse lì”, ha dichiarato la scienziata Katrin Schniebs. Il delta dell’Ebro è considerato dai ricercatori come una specie di hotspot per le specie aliene dei molluschi. Dall’Italia, fino in tutta Europa la scoperta di queste due lumache, sta suscitando molta preoccupazione. Molti istituti di ricerca europei si sono mobilizzati per arginare l’avanzata di questi gasteropodi terrestri. Al momento i ricercatori stanno acquisendo le conoscenze di base sulla loro biologia e sulla conoscenza dei fattori che hanno determinato il successo in termini di conquista territoriale.