Il vecchio passato non darà buon futuro alla nostra progenie
Quanti padre padrone di ieri di oggi ancora nella nostra società, esaltati, falsi nobili della materia, della cultura della morale, della religione, crudeli dittatori, padroni della terra, sfuttatori dei loro simili riducendoli in schiavitù e tutto contro i giovani per mantenerli in loro potere: lo Stato con le sue continue imposizioni alla libertà di essi, in particolare il cattolicesimo con i suoi comandamenti, e poi la famiglia con le sue regole. Ecco allora che i giovani contestano questi assurdi comportamenti a loro imposti in ogni forma, in ogni settore della loro vita da vivere sulla terra.
Lo Stato è responsabile della loro vita, della loro cultura, del loro benessere non sempre garantito ai suoi cittadini, così come i genitori dai quali sono stati procreati con il loro libero arbitrio per soddisfare un loro desiderio di avere un figlio o più figli, o una mania di scaricare verso di essi i loro vizi, i loro affanni, le loro frustrazioni.
Essi giovani sono il futuro di ogni popolo e come tali vanno trattati in bene, non mai imponendo loro di acquisire la riscoperta del passato, ma forse del vecchio con i suoi sviluppi, insegnando ad essi di costruire il loro futuro da oggi, nella loro piena libertà, dare più interesse ai giovani di tutto quello che potrebbe essere il loro domani. Non considerare più i giovani “servum pecus” come l’avevano inteso i loro avi, dandogli quella vecchia cultura del passato, fatta di tribolazioni, di danni, di affanni, di malvagità tra i simili ed obbligandoli a seguirla, ma solo dare loro la possibilità di costruire il presente per il loro futuro, non seguire più le orme del passato, non più pensieri inculcati con forza nei loro cervelli, ma da quelli personali già insiti nel loro cervello, non formatosi con la materia, ma già prima della loro nascita come loro destino, per volere dell’ Entità Spirituale Suprema di tutti i tempi, di tutte le generazioni umane, di tutte le ere, di tutta l’evoluzione dell’uomo dalla creazione dell’universo. Ed allora va da se ritenere che, il pensiero dei giovani per formare il loro futuro, è presente in ognuno, va solo integrato il suo sviluppo non con le imposizioni delle tradizioni e usi del passato, ma con la libertà e la cultura del presente. Il loro pensiero è stato creato di spirito non di materia, e non sarà mai la cultura della materia del passato a modificarlo, nè la vecchia e flaccida cultura dei genitori, nè quella del cattolicesimo di adorazione al loro idolo di paglia, nè dei loro insegnanti, nè delle leggi di uno Stato. Non serve ad essi la storia dei vecchi popoli, né come essi vivevano, nè che lingua parlavano, non è questo che serve per preparare il loro futuro, ma la scienza, la cultura di oggi, la loro comunicazione ecc. per preparare il loro domani.
Mai più l’insegnamento di alcuno per riscoprire il vecchio, vuol dire che non si è capaci di insegnare il nuovo. I giovani sono i nuovi abitatori della terra, e come tali nuovi, va insegnato a loro il nuovo non il vecchio. A quei dementi ed esaltati falsi cultori gli insegnanti servum pecus, che credono ancora di insegnare ai giovani le loro stupide idee attinte dal passato: tacciano essi nullita’ senza senso, servitori dei loro simili e illusionati dal loro passato. Non serve più disotterrare il vecchio passato dei disastri dell’evoluzione dell’uomo, perchè non hanno nessun altro insegnamento da dare ai giovani: sono incapaci ed allora i giovani non avranno mai il loro futuro. A che serve all’uomo fare figli per poi non saper insegnare il presente per il loro futuro. Per quei presuntuosi esseri che se ne fanno vanto, scienziati della materia, di cultura, di arte senza mai rivolgere uno sguardo oltre il loro naso a quella Entità Spirituale Suprema, che li ha creati e così voluti, non vi sarà mai pace. Quel loro fare potrà solo essere accolto e ripagato dall’uomo, ma non da Dio Creatore Spirito Supremo, e così si perdono in quel lurido senso della materia che mostrano senza pudore, incapaci di debellarlo o sostituirlo.
Non serve all’uomo esaltarsi della sua condizione sociale, illudendosi che sia suo merito; un uomo senza spirito è solo una nullità, e non potrà mai insegnare ai giovani i suoi errori del passato, per un futuro di sola materia, nè l’illusione di uno spirito di materia, ma solo il senso della vita spirituale di fede nel Dio Creatore Spirito Supremo per il loro futuro di pace e di benessere