Scuola di sartoria in Togo
Anche la delegazione campana guidata dal dott. Antonio Carusone in campo per consentire l’attuazione dell’iniziativa con la congregazione religiosa delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante.
Formare le donne del Togo e dare loro l’opportunità di apprendere i segreti di un mestiere storicamente appannaggio del gentil sesso così da consentirne l’autonomia sociale ed economica in una realtà davvero difficile.
È l’ambizioso progetto promosso da AVIAT (Associazione Volontari Italiani Amici Togo) che, dal 2005, è presente in Togo, uno degli Stati più poveri dell’Africa Occidentale Sub Sahariana, con i propri volontari per mettere in campo azioni umanitarie e sanitarie e, contestualmente, proporre interventi e progetti in grado di creare opportunità di lavoro e autosostentamento per la popolazione locale.
Tra queste, si inserisce il progetto di costruzione di un laboratorio e di allestimento di una scuola di sartoria per le donne di Agoé, uno dei quartieri di Lomé, capitale del Togo.
“Il nostro obiettivo è di valorizzare la capacità imprenditoriale delle donne africane, capacità che può essere supportata con la fornitura di strumenti adeguati che permettano loro di portare avanti una impresa, anche piccola, mediante cui poter garantire un guadagno per il sostentamento della famiglia”, dichiara Antonio Carusone, medico di Pontelatone che, da anni, partecipa alle diverse missioni umanitarie e sanitarie che Aviat organizza in Togo.
L’idea è nata dall’incontro proprio dei volontari AVIAT con la realtà delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, una congregazione religiosa con base principale in Italia a Lugo di Romagna, che hanno alcune sedi in Togo, precisamente a Lomé e ad Aktapamé.
“Ad Agoè, quartiere periferico della capitale Lomé, le suore avevano iniziato la costruzione di un laboratorio di sartoria nel quale iniziare una scuola professionale rivolta inizialmente a una decina di donne. Un corso della durata di 3 anni tenuto da insegnanti abilitate e riconosciuto dallo Stato.
Al termine del corso, AVIAT sta valutando di fornire alle donne un microcredito non restituibile per l’acquisto di una macchina da cucire e, quindi, poter lavorare autonomamente presso la propria abitazione; oppure, creare fra le donne stesse una cooperativa, che richiederà un investimento ulteriore di risorse e la creazione di una filiera di vendita dei manufatti realizzati”, dichiara il Gian Franco Mirri, vicepresidente di AVIAT e responsabile delle missioni in Togo.
“L’associazione ha messo in campo l’ennesima iniziativa a favore di donne e bambini disagiati, così da proseguire nella politica secondo il principio “aiutiamoli a casa loro”, tutto questo grazie ai tanti amici che con generosità, altruismo e solidarietà rendono possibili questi progetti”, conclude Antonio Carusone, componente del consiglio direttivo di AVIAT e delegato per la regione Campania.
Un proverbio cinese recita: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.