Botulino, Kraft richiama negli Usa il formaggio Taco Bell. Il formaggio è venduto anche su internet
Nuovi casi di cibi contaminati. Kraft Heinz ha annunciato martedì 24 luglio, un richiamo volontario del suo Taco Bell Salsa negli Stati Uniti, per timori su una potenziale contaminazione da botulino. La decisione, è “volontaria e in via del tutto precauzionale” ha dichiarato la società in un comunicato stampa. Finora, non ci sono stati reclami dei clienti o segnalazioni di malattie legate a questo richiamo. Il botulino è presente sotto forma di spore nel terreno e nell’intestino di alcuni animali, il batterio responsabile del botulismo produce una delle tossine naturali più velenose. Come spiega l’Istituto superiore di sanità, C. botulinum è stato descritto per la prima volta nel 1897 da Emile van Ermengem, dopo un’epidemia di infezione alimentare a Ellezelles in Belgio. La malattia prende il nome dal termine latino botulus (salsiccia) perché la sua descrizione fu associata inizialmente al consumo di salsicce preparate in casa. Oggi, tuttavia, questa denominazione potrebbe essere fuorviante, dato che C. botulinum si trova ben più frequentemente in preparati di origine vegetale che non in prodotti derivati da animali. Il botulismo alimentare può colpire individui di tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona. I sintomi solitamente si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina (6 ore – 15 giorni). Tuttavia, mediamente, il periodo di comparsa dei sintomi è compreso tra le 12 e le 36 ore. Le persone che hanno ingerito la tossina sperimentano tutti i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo, spalle e braccia, passa agli arti inferiori, con paralisi successiva. Nei casi più severi, la paralisi dei muscoli coinvolti nella respirazione necessita che venga instaurata una respirazione assistita (ventilazione meccanica). Sintomi simili sono quelli dati dal botulismo pediatrico, dove il neonato è letargico, ha un tono muscolare ridotto e ha difficoltà sia a piangere che a mangiare. Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior parte dei pazienti va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. L’antitossina botulinica è disponibile presso il Ministero della Salute. A seconda della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il 5%). Il botulismo si può manifestare con sintomi piuttosto simili a quelli di altre condizioni, come la sindrome di Guillain-Barré o l’infarto. Per appurare la natura della malattia, oltre a test che verificano la capacità conduttiva dei nervi, il fluido spinale e la scansione cerebrale, è necessario identificare la tossina nel siero o nelle feci del paziente con test immunologici o isolando direttamente l’agente patogeno. Il richiamo del formaggio giunge appena pochi giorni dopo che il Dipartimento per l’agricoltura e la sicurezza alimentare degli Stati Uniti ha emesso un avviso di salute pubblica che avvertiva i consumatori di un certo numero di prodotti che potrebbero essere contaminati dalla polvere di siero di latte che è stata richiamata dal produttore dell’ingrediente. Questo richiamo è stato condotto con la supervisione della US Food and Drug Administration. Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, si ricorda che la procedura di richiamo non riguarda il mercato italiano. Il recentissimo caso che ha coinvolto due giovani studenti dell’Università di Perugia, ricoverati in gravi condizioni presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia del capoluogo umbro, però, ha di nuovo messo al centro dei riflettori il batterio del botulino (Clostridium botulinum), responsabile di una delle più serie e temute intossicazioni alimentari. Per tale ragione, poichè sono tanti i viaggiatori che rientrando dalle vacanze nei paesi interessati dal richiamo o coloro che potrebbero avere acquistato i prodotti in questione anche on-line (Amazon, ecc…), è opportuno verificare le confezioni acquistate se dovessero corrispondere ai beni richiamati e senz’altro opportuno non consumarli. e pertanto, si invitano i consumatori in caso li avessero acquistati di non consumarli.