Zombie Boy: perché è stato fondamentale
1 agosto 2018: ritrovato nel quartiere di Plateau–Mont Royal, a Montreal, Rick Genest: il modello, meglio noto col nome di Zombie Boy, per i suoi infiniti tatuaggi. La polizia locale dichiara si trattasse di un suicidio. Modello canadese, si è guadagnato un immenso successo per il suo stile a dir poco macabro: sin da quando aveva 21 anni, ha iniziato a tatuarsi una mole immensa di tatuaggi, raffiguranti parti del corpo di uno scheleltro: sino a diventarne uno lui stesso. Ha in questo modo ispirato la cantante pop Lady Gaga, che folgorata dal suo essere diverso e bizzarro, lo ha scelto per apparire nel videoclip della canzone “Born this way”: per l’appunto, nato in questo modo. I suoi 176 tatuaggi, hanno fatto si che non solo fosse notato da personaggi come lo stilista Formichetti, e Gaga stessa, ma addirittura gli ha assicurato un posto nel Guinness World Record. Sfilate, servizi fotografici, comparse importanti: cos’è che ha catturato l’attenzione di personaggi noti, pare a dir poco scontato: la persona che più sostiene la diversità, radicalmente impegnata nella grande lotta sociopolitica del 21esimo secolo, è proprio Lady Gaga. La cantante ha sempre narrato di come si sentisse sola, esclusa e diversa rispetto a ciò che la circondava. Ha dichiarato poi, che una volta cresciuta, ha saputo amare non solo i propri difetti, ma valorizzarli e sentirsi fortunata della propria unicità: porta avanti questa battaglia, anche nel saluto su twitter, porto all’amico scomparso :“ll suicidio del mio amico Rick Genest, Zombie Boy, è più che devastante. Dobbiamo lavorare di più per cambiare la nostra cultura, per dare risalto alla salute mentale e per cancellare lo stigma che dice che non ne possiamo parlare ad alta voce. Se stai soffrendo, chiama un amico o un famigliare oggi. Dobbiamo salvarci a vicenda”. Il ribadire, lo spingere ad accettarsi, ad amarsi nell’essere differenti, è ciò che faceva Genest: era effettivamente il suo lavoro. “Non voglio parlare dei miei tatuaggi, non devo spiegazioni: mi piacciono e basta”: questa l’intervista rilasciata a Vogue, che lo ha definito “un tipico fenomeno da baraccone dei freak show degli anni 30”. Ancora una volta la bassezza e superficialità sociale, tange chi tenta di ribellarsi al conformismo. Non importa perché Rick Genest avesse 176 tatuaggi raffiguranti ossa; fondamentale è capire per quale motivo l’unica cosa che verrebbe in mente da chiedere ad una persona completamente tatuata, sia: perché l’hai fatto.
Ergo: perché “sei così”?