Rosario Feola intervista Andrea Narducci nuovo Vicepresidente del San Nicola Calcio
Mancava solo l’ufficialità di questo ritorno in società. Nel comunicato stampa di presentazione lei viene descritto come il padre di famiglia che torna dai figli, e sembra un ritorno per difficoltà altrui, soprattutto se si pensa alla scorsa stagione in cui sono falliti tutti gli obiettivi tranne quello di raggiungere la salvezza in maniera comoda. Fallisce l’obiettivo Playoff anche perdendo in maniera eclatante alcune sfide, sulla carta, comode. Con quali stimoli e quali obiettivi lei ritorna nel San Nicola Calcio 2009?
–Questa è una passione che mi lega a tutti i sannicolesi da svariati anni. È nota la mia storia sportiva. Voglio cominciare dalla questione del “padre di famiglia”. Io sono il padre del San Nicola Calcio, e lo sarò fin quando questa esisterà. Lo sono perché sono io il fondatore della società. E sono io che pian piano ha allargato la base dirigenziale. Arrivo a fondare il San Nicola Calcio dopo un’esperienza con Franco Maiello, che io non dimentico perché il passato fa parte di noi, e arrivo a fondare il San Nicola anche con l’aiuto del presidente Bernardo, del mio omologo Menditto, del direttore Solla, e tutti gli altri ragazzi e amici che sono in società. Poi l’ho lasciata in mani sicure, nelle mani di chi ha preso il mio lavoro e lo ha portato ad un livello superiore. Ringrazio ancora il Presidente Bernardo che mi ha permesso di tornare in società e lo ringrazio per il lavoro fatto in questi anni insieme a Nicola Menditto. Insieme hanno preso la mia creatura e l’hanno fatta crescere, mentalizzata, familiarizzata e fatta diventare una seria realtà del territorio. Io non ho mai abbandonato la squadra, il presidente e tutta la dirigenza e non torno oggi per demeriti altrui ma anzi torno in una società cresciuta e sana. Sono sempre stato presente quando mi è stato chiesto un consiglio proprio come un buon padre. Hanno fatto cose straordinarie sacrificando anche, talvolta, i loro affetti. Voglio ringraziare anche mia moglie Caterina per il sostegno e l’appoggio mostratomi nel momento in cui si poteva concretizzare questo ritorno. Per quanto riguarda il fallimento playoff, come ho già detto, io ero presente con la squadra e ho sofferto ogni partita. Purtroppo ci sono state squadre attrezzate che nel mercato di dicembre si sono rinforzate ulteriormente arrivando ad un livello superiore. Con ciò non voglio dire che eravamo da meno, perché conosco i ragazzi che hanno giocato la passata stagione ed erano tutti bravi e preparati. Ormai è andata così. Quest’anno il direttore Solla ha fatto un mercato intelligente. Abbiamo deciso di puntare molto sul lato umano dei ragazzi, prendendo degli uomini spogliatoio. Senza quello, lo spogliatoio, non si va da nessuna parte. Questo modo di fare lo ha portato l’esperienza. Quella che il presidente Bernardo, Nicola Menditto, il direttore Solla hanno maturato in questi anni. Una parola voglio spenderla proprio per il lavoro del direttore Solla che quest’anno ha svolto un lavoro ottimo e so che lavorerà ancora più duramente in futuro per regalarci e regalarsi tante belle soddisfazioni. È e sarà sempre il direttore sportivo del San Nicola Calcio 2009.
Quest’anno, come ha detto, si è puntato molto sugli uomini spogliatoio. Il mercato del San Nicola Calcio 2009 è partito con la conferma dei pilastri dello scorso anno. Primo su tutti il capitano Stefano Carta, poi il giovane portiere Nicola Bernardo, il fulcro del centrocampo Jacopo Isernia insieme al fortissimo Armando Perretta, il duttile e veloce laterale Alessandro Amico, l’attaccante Luca Macari e altri giovani ragazzi che avevano fatto vedere qualcosa già nella scorsa stagione. In più a questi si sono fatti acquisti di livello.
Il mercato, e di conseguenza la composizione della squadra, è da attribuire al direttore Solla, che visto il budget a disposizione ha lavorato duramente per comporre la squadra. Giustamente ha guardato in primis in casa con la conferma della struttura della squadra. Ha dovuto salutare poi alcuni ragazzi tipo Roberto Porrini, Carlo Carta, Marco Sarniolo e Antonio De Lucia a cui faccio i miei auguri per questa stagione che sta per cominciare e che ringrazio per il lavoro svolto l’anno passato. Poi ha lavorato per definire i nuovi acquisti. Complice anche la mancata iscrizione del San Marco Evangelista, abbiamo avuto la possibilità di fare acquisti come Merenda, Bottone, Tedesco e tutti gli altri. Una parola in più vorrei spenderla per Raffaele Parlapiano che aveva chiuso con il calcio sannicolesi con la sconfitta playoff a Scampia. Ricordo quel giorno per le lacrime, che non dimenticherò mai, di quei ragazzi. E oggi sono felicissimo di ritrovarlo qui.
Chiudiamo parlando degli obiettivi di questa stagione. Dopo il mercato il San Nicola Calcio si candidata come antibeneventane per la zona alta della classifica. Le compagini del beneventano, oggi, molto più attrezzate sia a livello di strutture che finanziariamente sicuramente faranno un grande campionato e su tutte spiccherà particolarmente la Polisportiva Puglianello di mister Scagliarini (vecchia conoscenza del San Nicola Calcio) che, non è un segreto, punta alla vittoria del campionato. Oggi il San Nicola punterà sempre alla salvezza comoda o, dopo il mercato del direttore Solla, alza gli obiettivi puntando a qualcosa di più?
Innanzitutto mi sento di fare i complimenti a mister Scagliarini per l’ottima stagione fatta a Cellole e gli faccio l’imbocca al lupo per quest’anno. La Polisportiva Puglianello nasce da una fusione e quindi i fondi non mancano. Noi siamo una società equilibrata che punterà sicuramente alla salvezza ma puntiamo soprattutto ad entrare negli ultimi due posti disponibili per i play off e giocarci le nostre carte per avanzare di categoria. Inutile dire di puntare alla salvezza e nascondersi. Noi partiamo con un potenziale e dovremmo migliorarci partita dopo partita, senza guardare la classifica, consapevoli delle nostre possibilità per arrivare a febbraio o marzo in condizione tale da essere li. Per fare ciò dovrà esserci equilibrio in ogni settore della società. Dai tifosi, che spero di vedere in tanti, ai giocatori a tutti i dirigenti. E quest’anno con la tipologia di spogliatoio che abbiamo non sarà impossibile trovare questo equilibrio. Noi siamo soddisfatti del lavoro svolto finora poi si può sempre migliorare.
Ultimissima domanda. Lo scorso anno il San Nicola ha sofferto soprattutto in casa anche per colpa del fattore campo. Quest’anno pensa che vedremo le stesse difficoltà, nonostante i nuovi acquisti che sono esperti di pallone e navigati giocatori di categoria, o pensa che vedremo un grande San Nicola solo negli incontri esterni?
Il fattore campo è molto importante e in tutti questi anni che faccio pallone a San Nicola non ho mai visto un filotto di vittoria casalingo. Purtroppo è un fattore che ci ha sempre danneggiato da che ricordi ma questo deve essere uno stimolo in più per fare bene anche in casa. Certi stimoli li puoi trovare solo in casa con il calore e l’affetto dei tifosi e con gli stimoli che il fattore casalingo può darti. Noi siamo sempre stati ospitali e disponibili con chi viene a San Nicola e speriamo e siamo convinti di trovare la stessa disponibilità e cortesia anche fuori casa.