Terra dei Fuochi tra false credenze e realtà
È in programma per sabato 6 ottobre la terza e ultima giornata di aggiornamento su «Terra dei Fuochi tra false credenze e realtà». Il tema è “Tumori e rete oncologica”. L’evento formativo è stato organizzato dall’Ordine provinciale dei medici – chirurghi e degli odontoiatri di Caserta, di cui è presidente la dottoressa Maria Erminia Bottiglieri. È rivolto a medici chirurghi e a veterinari e dà diritto a quindici crediti. Responsabili scientifici sono le dottoresse Maria Erminia Bottiglieri e Antonella Guida. La segreteria scientifica è composta dai dottori Mario Campofreda, Angelo D’Argenzio, Agostino Greco e Vincenzo Perone.
I lavori dell’ultima giornata, moderata da Antonella Guida, avranno inizio alle ore 9, e si apriranno con la relazione di Mario Fusco (“Principali dati di incidenza e mortalità oncologica in regione Campania”). A seguire, Tiziana Spinosa (“La programmazione della rete oncologica campana”), Gaetano Facchini (“Lo stato dell’arte della Roc e i Pdta), di Silvana Francese (“La campagna di comunicazione regionale per la promozione degli screening”). Infine, Vincenzo Perone (Rete oncologica. Il ruolo del Mmg).
La presidente Bottiglieri sottolinea: «I tre incontri sulla terra dei fuochi i sono organizzati con la Regione Campania. Da un lato hanno lo scopo di far conoscere la verità sugli alimenti dei nostri territori (motivo per cui partecipano i veterinari) e, dall’altro, di continuare la sensibilizzazione e la partecipazione dei cittadini ai programmi di screening della Asl di Caserta, anche attraverso il coinvolgimento dei medici di medicina generale che hanno un ruolo fondamentale nel percorso. La Regione Campania e la Asl di Caserta hanno investito molte risorse per realizzare questi programmi gratuiti di prevenzione e dobbiamo impegnarci tutti, personale sanitario e cittadini, a diffonderli. I dati sulla sopravvivenza per tumore nelle regioni del Sud indicano che è bassa e questo è dovuto alla diagnosi tardiva, quando le neoplasie sono in fase avanzata e, quindi, non più curabili».