Agrumi: prezzi alle stelle. Costi al dettaglio di limoni e arance “impossibili” per il consumatore medio
È vero che non è propriamente il periodo migliore, ma fino agli anni passati, sui banchi della frutta si trovavano sempre e durante tutto l’anno – così come tra fine estate e principio d’autunno – agrumi di ogni varietà e chi gradiva una spremuta d’arancia o un po’ di succo di limone, non doveva svenarsi per poterne portare un po’ nella busta della spesa. In questi giorni, però, una nostra indagine conoscitiva ha potuto appurare che per un kg di arance, anche al Sud Italia dove anche in questo periodo dell’anno si sono sempre reperite a “buon mercato”, si arriva a spendere circa 2,50 euro, mentre i limoni sembrano essere diventati dei beni di lussi se si trovano anche intorno ai 3,50 euro. Quasi tutti prodotti d’importazione, specie dal Sudamerica, quando negli anni passati dalle regioni meridionali ed in particolare da Sicilia e Calabria, continuavano a partire tir carichi dei preziosi portatori di vitamina “C” ed antiossidanti, destinati ai mercati della frutta per portare benefici alla dieta e alla salute anche a settembre ed ottobre. Quindi, si tratta di un fenomeno economico da verificare immediatamente, giacché da un’indagine empirica è stato possibile verificare, solo per fare un esempio, che i prezzi all’ingrosso dei limoni siciliani oscillavano alla fine del mese di settembre tra i 0,70 euro e i 0,95 al kilogrammo a seconda delle zone di provenienza. Ciò può far, quindi, pensare ad una speculazione in atto del mercato che merita un approfondimento da parte delle autorità ed in particolare dell’Antitrust per comprendere queste discrepanze e come mai si sia giunti a cifre così alte che di fatto, rendono poco “appetibile” l’acquisto di questi prodotti della natura per il consumatore medio, ma ritenuti indispensabili per le nostre diete, non solo da parte dei più salutisti.