Letteratitudini: conclusa la serata autunnale con i suoi grandi poeti e la sua dimensione psicologica
Cancello ed Arnone (Redazione) – Le serate di Letteratitudini continuano ad interessare tante persone che mi fanno domande e mi chiedono di partecipare – dice la Maisto – la coordinatrice del gruppo, che più o meno una diecina di anni fa ha iniziato questo viaggio culturale con alcuni carissimi amici come Raffaele Raimondo, Lella Coppola, Felicetta Montella, Marinella Viola, Laura Sciorio, Giannetta Capozzi. All’inizio sembravano solo incontri amichevoli, un modo per trascorrere una serata tra amici. Poi man, mano i partecipanti sono aumentati sensibilmente ed hanno iniziato ad interessarsi al sodalizio culturale. Cosicché si è aggiunto Mattia Branco, Raffaele De Lucia, Italia Iovine, Concetta Merenda, Daniela Sorbo, alcuni amici che vengono da Mondragone come Paola Starace, Franco Martino, Mina Iazzetta, Marinella Parente, Giovanna Paolino, nonché lo scrittore Alessandro Zannini, amici che, impegni permettendo, trascorrono con noi delle belle e rilassanti serate.
Ora l’obiettivo che si sta ponendo Letteratitudini è quello di coinvolgere i giovani di Cancello ed Arnone e la Maisto dice di essere felice proprio perché l’evento di ieri 16 Ottobre “L’Autunno nella poesia e la sua dimensione psicologica” è stato condotto da una persona molto giovane, ovvero Daniela Sorbo, ed inoltre hanno partecipato altri ‘giovani’ come Marialidia Perone, Melania Di Benedetto, Luigi Chierchia. Speriamo conclude la Maisto che, altri ancora, possano prendere esempio da loro e trascorrere delle serate insieme al nostro gruppo di Letteratitudini. Questo significherebbe ampliare il cerchio culturale, perché come abbiamo più volte ribadito, Letteratitudini si pone lo scopo di promozione culturale del territorio e, soprattutto, di aggregazione sociale, volendo avvicinare il pubblico alla cultura, intesa come strumento di emancipazione, di crescita collettiva, di consapevolezza e narrazione corale dell’identità territoriale – conclude la Maisto.
Ritornando alla serata di ieri martedì 16 è stato precisato che l’Autunno da sempre è una stagione cara ai poeti e agli artisti, i quali sia nella poesia , sia nelle musica che nelle pittura , hanno espresso i loro sentimenti più profondi. Se pensiamo al cielo d’autunno o ancor più alla luce dell’autunno in una giornata serena ci accorgiamo che ha un che di struggente e induce l ’animo a ripiegare su se stesso..
Sono state, quindi declamate una serie di poesie di autori vari che hanno provato a interpretare questa stagione: AUTUNNO di Vincenzo Cardarelli; SETTEMBRE di Herman Hesse; “ARANO”. Giovanni Pascoli; GIA’ LA PIOGGIA E’ CON NOI. Salvatore Quasimodo; CHANSON D’AUTOMNE (Poèmes saturniens, 1866) di Paul Verlain;NOVEMBRE di Gustave Flaubert, FOGLIE GIALLE di Trilussa, GIARDINO AUTUNNALE di Dino Campagna, SAN MARTINO di Giosuè Carducci, NOVEMBRE di Giovanni Pascoli e molti altri capolavori della letteratura italiana e straniera.”.
Ma , come da programma, è stato affrontato anche l’Autunno e la sua dimensione psichica, dicendo che esso non rappresenta solo una stagione naturale, ma è anche una stagione dell’anima, che a fasi alterne ognuno di noi è chiamato a vivere….
Per alcuni l’autunno, con il suo meraviglioso fogliame, è una stagione che apporta un umore pregno di tristezza, nostalgia, malinconia. Per altri è invece la magia più alta che la natura possa esprimere nella sua circolarità. Molte persone provano stati di immensa serenità, a volte gioia, appagamento, rilassamento, rigenerazione, quando l’autunno bussa alle porte di un’estate ormai finita: è come una vera e propria rinascita per molti.
È proprio vero ciò che scrisse Nietzsche: l’Autunno non è una stagione, ma uno stato d’animo
Tuttavia si è sempre visto l’autunno, per quanto meraviglioso, come una metafora della morte e del decadimento in accezione del tutto negativa.
Ma quanti poeti e scrittori hanno intravisto in questi tappeti di foglie autunnali qualcosa che è altro, o anche qualcosa che proprio in seguito alla stessa morte, al decadimento organico, è di per sé invece carico di spazio vuoto che accoglie una nuova vita che verrà, qualcosa che sta preparando una nascita, sommessamente, nell’invisibile, negli intermezzi di quei fruscii delle foglie che si salutano, cadendo: l’Autunno prepara in un certo senso quei germogli che la Primavera donerà.
Noi siamo inverni, siamo primavere, siamo estati, siamo autunni. siamo stagioni psichiche che ritornano, sempre, intermittenti.
Nell’autunno noi spesso viviamo una dimensione psichica che è vicina alla nostalgia, alla malinconia, ad un sentimento di caducità dell’esistenza. Ma è bello concludere con un bellissimo aforisma di Kierkegaerd:”In Autunno tutto ci ricorda il crepuscolo, e tuttavia, mi sembra la stagione più bella: volesse il cielo allora, quando io vivrò il mio crepuscolo, che ci debba essere qualcuno che allora mi ami come io ho amato l’Autunno.”
Senza alcun dubbio è stata, come sempre, una bellissima serata ed augurandoci un sempre maggiore coinvolgimento di ‘giovani’, vi diamo appuntamento al mese prossimo con la 1^ Guerra Mondiale: 1918-2018 “Un manifesto cento anni dopo”.