Nel Canale d’Otranto avvistato un raro esemplare di Porpita Porpita, il “bottone blu del mare”
Il 19 ottobre è stato avvistato nell’Adriatico meridionale, a circa sei miglia al largo di Otranto, un esemplare di Porpita porpita, noto come il “bottone blu del mare”, una colonia planctonica che fa parte della biomassa che rappresenta la ricchezza del mare aperto. Lo rende noto l’Institute for Marine and Coastal Research of the University of Dubrovnik, sulla sua pagina Facebbok. L’Istituto da anni opera nella salvaguardia e nella diffusione della conoscenza del mare, nello specifico le caratteristiche naturali del Mare Adriatico e dell’area costiera, e in particolare nella ricerca della struttura e dei processi negli ecosistemi. Secondo gli scienziati è il primo avvistamento che avviene in maniera documentata. Un organismo raro nel Mediterraneo, che variano tra i 0,5 ai 2 cm, di un colore blu brillante, con il corpo centrale molto simile all’iride di un occhio, dotato di tentacoli sottilissimi e ramificati che si lascia trasportare dalle correnti marine, non avendo la capacità, al pari di tutti gli altri esseri planctonici, meduse incluse, di nuotare contro corrente. Appartiene alla famiglia delle meduse, ma in realtà è un idrozoo coloniale della famiglia Porpitidae, una colonia di polipi, zooidi, che si organizzano formando una struttura rotondeggiante, chitinosa, chiamata pneumatoforo.. La straordinarietà’ dello pneumatoforo, è di esser composto da piccolissime camere d’aria collegate tra loro che incamerano e rilasciano aria in modo da poter far affondare o galleggiare l’animale. Intorno a questo disco chitinoso si possono ammirare i tentacoli blu armati di nematocisti, piccole cellule che contengono dardi urticanti. Come le sue Vellelle, le più strette parenti, anche la porpita porpita attacca le prede che stordisce con un veleno urticante. La porpita porpita è tipica dei mari tropicali, ma ultimamente sempre piú presente nel Mediterraneo ed adesso anche nell’Adriatico meridionale dinanzi alle coste della Puglia. Fortunatamente il suo potere urticante è molto basso, cioé si può prendere in mano, ma facendo attenzione poi a lavarci bene le mani e a non toccarsi inavvertitamente le parti sensibili della nostra cute, come palpebre, occhi, bocca.