Banconote false, indagine delegata ai carabinieri di Capua diretti dal Cap. Francesco Mandia e dal Ten. Francesco Ciardiello

Arrestato l’artista della contraffazione: stampava 100.000 euro in una notte.
Da Napoli alla Lorena e a tutta l’Europa. I falsari Di Martino, di San Giorgio a Cremano, nel campo da decenni, producevano banconote quasi uguali a quelle originali: è il parere della Bce. E c’è stato un serio rischio di infiltrazione nel sistema bancario.
Alcune banconote false – racconta Mary Liguori in un articolo su Leggo – sono state usate da uno degli indagati che trafficava in droga nel Capuano.
È iniziata così l’indagine transnazionale che ha portato all’arresto di ventidue persone tra l’Italia e la Francia. La banda sgominata operava a livello internazionale. Come é stato sottolineato stamane in conferenza stampa dal procuratore di Santa Maria Capua Vetere,
Maria Antonietta Troncone, «la novità è l’utilizzo per questa indagine della Squadra investigativa comune composta da gendarmerie francese e carabinieri».
L’Italia è il paese europeo produttore di monete false, la Francia quello che ne recepisce di più.
Per questa ragione le autorità francesi hanno chiesto collaborazione ai magistrati italiani ed é partita l’indagine congiunta coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Di Vico e delegata ai carabinieri di Capua diretti dal capitano Francesco Mandia e dal tenente Francesco Ciardiello. Per l’Interpol è intervenuto Piero Maraffa mentre per l’Europol Gianluca Sabatino. In campo internazionale i carabinieri hanno operato con il supporto del comando provinciale diretto dal colonnello Alberto Maestri e dal tenente colonnello Nicola Mirante. Le misure sono state spiccate in Italia dal gip Orazio Rossi, in Francia dal giudice istruttore di Nancy, Aurelie Valente.

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