Concluso il primo incontro al Vivo Fest
L’incontro con la musica d’autore ha aperto il sipario di Officina Teatro San Leucio accogliendo un pubblico nuovo e appassionato alla musica nostrana. La rassegna dedicata ai cantautori campani è arrivata alla 4a edizione, e il prezioso lavoro dei direttori artistici, Gennaro Vitrone e Tonia Cestari, si è rivelato indispensabile per la riuscita della serata. Sulla scena del primo appuntamento della stagione musicale si sono esibiti i Malevera, un quartetto di giovani artisti in crescita. Angelo Giaquinto, Ubaldo Tartaglione, Rossella Scialla e Armando Vitale hanno raccontato storie di costrizione, di barche senza colori dedicata a Lampedusa, di botteghe locali, di gente comune e di abitudini popolari. Non sono mancate riflessioni sociali dal sapore amaro, come“Bambulella”, singolo in prossima uscita.
Entusiasmo dalle lacrime di diamanti per “Arcobaleni” di Gennaro Vitrone. Dopo quattro anni dedicati ad un festival in continua evoluzione, il cantante e autore del progetto VIVO FEST, ha raccolto gli ospiti in un caldo abbraccio musicale. Da “Oltre il buio”, storia di un immigrato, ai ricordi di una vecchia canzone, “Duo”, Vitrone apre la rassegna con le chitarre eleganti di Dario Crocetta e Gianpiero Cunto, i dolci suoni del basso e della tromba di Almerigo Pota, e l’insostituibile batteria di Mimì Ciaramella.
“Fiori bellissimi, colorati e senza profumo. Giocattoli per gli occhi e condannati a non appassire” , dopo “Una ragazza di oggi”, “ Finto fioraio” è stata la canzone più seguita, un testo di successo scelto dalla casa editrice “Pagine” per un’antologia dedicata a Giuseppe Ungaretti. In ascolto un pubblico interessato alle parole e all’invito di non apparire e non appassire.
I saluti del direttore artistico hanno incoraggiato l’ingresso dell’ospite tanto atteso. Alessio Bonomo si è emozionato tornando sulle tracce di Fausto Mesolella. “Qui siamo a casa sua e dire altro è superfluo…”, ha esordito il cantautore napoletano prima di ricordare a tutti i primi brani prodotti dall’indimenticabile chitarra campana. “La rosa dei venti” e “Lettera d’amore” sono stati tra i titoli scelti per celebrare brani prodotti dal famoso componente degli Avion Travel. “Fausto mi da un’energia incredibile che mi fa suonare così”, ha affermato il poeta visionario. Arrivato 18 anni fa a San Remo con il brano musicale “La Croce”, Alessio Bonomo ha suonato con la stessa passione malinconica e con la medesima aria sognante, accendendo lo sguardo sul sound dell’amico ritrovato.
I versi in nota del cantautore napoletano sono stati e continuano ad essere osservazioni sulla bellezza e su un mondo che indossa armature come un ombrello aperto quando esce il sole.