Lo sport governi il cambiamento
«Il concetto di autonomia dello sport cui ieri si è appellato il CONI con il presidente Giovanni Malagò è evidentemente diverso dal mio. Era autonomo il CONI al tempo del governo del PD e del ministro Lotti o era un sodale e in un certo senso un recettore passivo? Era autonomo quando ha avvallato un provvedimento dal nome mediatamente efficace “Sport e Periferie” che, però, nei fatti non portava lo sport con il suo potenziale inclusivo nelle periferie italiane, traducendosi al contrario in un sistema di finanziamenti interessati in funzione di logiche di consenso? Era autonomo quando Renzi telefonava e scriveva a Malagò a seguito delle affermazioni di Tavecchio?
«L’autonomia non è una bandiera bianca da sventolare quando si è in difficoltà. Perché lo sport difenda davvero la propria libertà, l’unica soluzione possibile è sedersi al tavolo delle riforme e dimostrarsi pronti e capaci nel pensare e governare il cambiamento. E’ l’unica soluzione, altrimenti sarà travolto».
Queste le dichiarazioni a commento della seduta di ieri del Comitato Olimpico di Claudio Barbaro, Senatore della Lega e componente del Consiglio Nazionale CONI in rappresentanza del mondo degli Enti di Promozione Sportiva.